E’ stato un percoso durato molti anni.
All’inizio c’erano dubbi sulla necessita’ o meno di una sala a Chaaria: sembrava che le necessita’ chirurgiche non fossero cosi’ importanti nella nostra zona. Ma i pazienti sono continuamente aumentati, ed anche le patologie chirurgiche han seguito lo stesso trend.
Inoltre, la maternita’ complicata e la necessita’ di trasportare donne in altri ospedali su strade infide e difficilissime ci ha spesso portati vicini alla disperazione. Gli altri ospedali erano tesi nei nostri confronti perche’ spesso il bambino non sopravviveva al cesareo: cio’ era dovuto al grande ritardo che il trasposto stesso portava con se’, soprattutto di notte e nella stagione delle piogge... ma come giustificarci con quelle donne che perdevano il figlio?
Abbiamo quindi iniziato ad operare in un ambiente “veramente spartano”... e dobbiamo dire che molte vite sono state salvate in quel piccolissimo ambiente a partire dal 2004.
Ci sono poi stati dubbi riguardo alle strategie future su Chaaria: dove vogliamo arrivare? Bisogna darci dei limiti! Fin quando saremo presenti in questo angolo d’Africa? Chi portera’ avanti la struttura in futuro?A questo e’ seguito un lungo itinerario burocratico per l’acquisizione dei permessi necessari.
C’e’ stata poi la “certosina” campagna di raccolta fondi, di cui dobbiamo ringraziare l’Associazione Volontari Mission Cottolengo, insieme a tantissimi altri benefattori.
Ringraziamo ognuno dei donatori, da chi, come la vedova del Vangelo, ha dato un piccolo obolo, a chi e’ stato capace di raccogliere per noi migliaia di Euro (magari con tombolate, “scatolate”, lotterie, cene, ecc).
Ora, con grande gioia e riconoscenza verso Dio, verso i Superiori, verso l’Associazione, e verso tutti, desideriamo informare che in data 10 gennaio 2011 gli organi competenti della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino hanno ufficialmente avallato ed autorizzato la costruzione della sala operatoria del Cottolengo Mission Hospital.
La Diocesi di Meru ed il suo Vescovo da tempo sostengono ed incoraggiano questo progetto, e gia’ ci hanno aiutato ad ottenere tutti i permessi necessari dalle autorita’ locali.
Entro la fine del mese sara’ celebrata una Messa, durante la quale il Padre Generale della Piccola Casa, Padre Aldo Sarotto, benedira’ ed apporra’ simbolicamente la “prima pietra” alla sospirata costruzione della sala operatoria.
I lavori quindi continueranno alacremente fino al completamento dell’opera.
Sara’ nostro compito informare tutti i sostenitori, i volontari, i collaboratori ed i benefattori del proseguimento dei lavori.
Non si trattera’ di un progetto ciclopico, ma di una struttura “onestamente adeguata” alle nostre esigenze lavorative in una situazione di ospedale missionario rurale.
A parte sorprese varie che sempre ci si deve attendere quando si costruisce, pensiamo di avere un fondo cassa sufficiente per il completamento della struttura muraria... e questa fa grandissimo onore a chi ha raccolto i fondi per noi in maniera tanto efficace e generosa.
Naturalmente promettiamo la nostra onesta’ e trasparenza. I lavori saranno seguiti dai Fratelli ed i donatori avranno accesso a tutta la documentazione relativa alle spese di costruzione.
Ancora grazie. Anche noi, insieme a San Giuseppe Cottolengo, possiamo finalmente dire che “la grazia e’ fatta”... ed il nostro cuore trabocca di gioia.
Fr Beppe Gaido, Fratelli e Suore di Chaaria
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