domenica 16 gennaio 2011

Stupende notizie da Khartoum

Oggi sono rientrati in Kenya altri tre nostri pazienti che sono stati operati  per stenosi mitralica con impianto di valvola metallica, presso l’ospedale Salaam di Emergency.
Questi malati, che sono in Coumadin, e che abbisognano di controlli frequenti dell’INR, saranno per alcune settimane ospiti di Nonno Luigi ad Oldonyro, in quanto al momento non abbiamo le strisce necessarie per l’esecuzione del test.
Nonno Luigi ha compreso il nostro problema, ed in attesa che noi possiamo essere pronti a prendere in carico gli operati, li terra’ nel suo centro ed eseguira’ i controlli.
Grazie di cuore a Gino Strada, ad Eleonora (field coordinator al Salaam) ai cardiochirughi, ad Emergency... ed a nonno Luigi per il continuo aiuto e per la comprensione verso di noi.
Grazie al dott Pierantonio Visentin, che e’ il coordinatore delle visite per il reclutamento degli operati, ed e’ incaricato della liaison con Oldonyro.
Un grazie infinito anche alla Associazione Volontari Mission Cottolengo che ci sostiene economicamente in questo progetto di cardiochirurgia.
Pensiamo a quanti bambini sopravviveranno grazie a questo progetto... e, se Gesu’ ci dice che neppure un bicchiere d’acqua dato per amore sara’ dimenticato, possiamo sperare che anche cosi’ ci stiamo avviando verso il Paradiso

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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