sabato 15 gennaio 2011

Una siccità che inizia a mordere

Da Isiolo verso Nord, la situazione creatasi a causa della siccita’ e’ molto grave. Per ora le vittime sono solo tra i capi di bestiame, ma molta gente si e’ gia’ trovata nell’impossibilita’ di pagare le tasse scolastiche per i loro figli, in quanto le mucche, che avrebbero dovuto essere vendute per ottenere il denaro necessario, sono invece morte di stenti.
Ho iniziato a vedere casi di denutrizione provenienti dal Kenya settentrionale.
Qui a Chaaria la situazione e’ molto migliore, perche’ abbiamo i torrenti che scendono dal Monte Kenya... ma il raccolto dei fagioli e’ stato veramente scarso; ancora non sappiamo quanto granoturco raccoglieremo a fine gennaio.
La gente che ha scelto il tabacco come fonte di sostentamento quest’anno avra’ guadagni molto magri, perche’ il raccolto e’ andato veramente male.

Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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