sabato 15 gennaio 2011

Conto alla rovescia

Finalmente abbiamo una data ed un orario di massima.
Sara’ domenica 23 gennaio 2011 alle ore 9.
Il Padre Generale della Piccola Casa, P. Aldo Sarotto, presiedera’ la celebrazione eucaristica per i malati del Cottolengo Mission Hospital, nello spiazzo dove sorgera’ la nuova sala operatoria.
In seguito ci sara’ la benedizione e la posa simbolica della prima pietra.
Seguira’ quindi un rinfresco nella lavanderia dell’ospedale, per i pazienti e per tutti coloro che interverranno.
Oltre a Padre Aldo, attendiamo Don Franco Piano, Don Emilio ed i seminaristi cottolenghini di Nairobi, rappresentanze delle suore cottolenghine.
Saranno presenti anche esponenti della diocesi di Meru: certamente il “medical coordinator” Father Mwiti, e speriamo anche l’amministratore generale Father Mbiko.
Auspichiamo anche la presenza di rappresentanti del Ministero della Sanita’ e del Distretto in cui operiamo.
Rendiamo grazie a Dio per questo traguardo che ora e’ diventato certezza, dopo anni di dubbi e ripensamenti.
Gli chiediamo di benedire i lavori che inizieranno il 23 c.m., e di condurli rapidamente al loro felice compimento.

PS: nella foto potete vedere l’appezzamento su cui sorgera’ la sala, a fianco della lavanderia. La foto e’ stata scattata dalla parete del dispensario, guardando verso la shamba. Quindi, la lavanderia e’ a destra, ed a sinistra si va verso la strada.

La comunita’ di Chaaria


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....