mercoledì 18 maggio 2011

I lavori per la casa del secondo generatore

Pure in questo settore il cantiere lavora bene. Stiamo anche cercando di minimizzare la spesa usando per questa costruzione, pietre e sabbia che vengono avanzate dal cantiere principale per la sala operatoria.
Stiamo per finire le fondamenta. Il grande generatore sara’ quindi trasportato in sede con una gru, prima di iniziare la costruzione dei muri. Sarebbe infatti impossibile avere una porta tanto enorme da far passare un marchingegno del genere.
L’unita’ autogena funziona bene. L’abbiamo provata e genera energia benissimo.
Un rinnovato ringraziamento agli amici di Cagliari per il prezioso dono del generatore.

La comunita’ di Chaaria

 

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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