lunedì 18 luglio 2011

Fame e siccità anche nel Meru

La situazione nel Nord del Kenya forse la conoscete gia' dai mass media, in quanto so che almeno la BBC da'grandissimo rilievo alla tremenda situazione creata dalla siccita' e dalla fame in Somalia, nell'Etiopia meridionale e nel Kenya settentrionale. Saprete certamente della fiumana di profughi che fuggono dal Sud della Somalia per cercare di entrare nel campo profughi in territorio kenyano vicino al confine... molti bambini pero' non ce la fanno e mioiono di stenti prima di oltrepassare il cancello del campo.
Ma anche in varie parrocchie del Tharaka (nella Diocesi di Meru), la siccita' ha portato fame vera, ed il Vescovo di Meru ha gia' iniziato raccolte fondi per aiutare quelle comunita' cristiane piu' povere e provate.
Anche parte del Tigania, sulla via verso Tuuru, e' stato severamente colpito dalla siccita' ed ora non ha piu' pascoli a sufficienza; Chaaria si vede quindi invasa da mandrie di mucche "rinsecchite" che vengono spinte fin qua dai loro mandriani per cercare qualche filo d'erba sulla riva dei torrenti.
La situazione e' gravissima perche' non piove da due anni consecutivi. Pensate che nelle zone desertiche del Nord, muoiono anche i cammelli.

Fr Beppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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