mercoledì 27 luglio 2011

Progetto Perle nere - Alphonce Murori




Nome: Alphonce Murori
Data di nascita: 26/04/1975
Tipo di disabilità: medio-grave disabilità mentale, grave difficoltà a deambulare, si muove con l’ausilio di uno sgabello con rotelle.
 Data di accoglienza al centro: 25/06/1990
Rapporti con la famiglia: il padre viene con una certa regolarità a fargli visita. Negli anni passati veniva anche accolto dalla famiglia per un periodo di vacanze. Le condizioni economiche della famiglia non permettono di provvedere ai bisogni del figlio.
Cenni biografici: dopo un anno dalla nascita (parto normale) i genitori si accorgono che Murori ha problemi. Portato all’ospedale viene diagnosticata la sua disabilità mentale-fisica probabilmente di natura congenita.
Note particolari: Murori ha una discreta capacità di comprensione, anche se una scarsa abilità di linguaggio. Appassionato di automobili, lo si ritrova spesso nei pressi del garage della missione intento a cercare un modo per aprire le portiere. Ben inserito nel gruppo degli altri disabili, è noto per i suoi scherzi, che a volte provocano qualche scaramuccia.

Adottato da: Rosa Poddighe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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