sabato 30 luglio 2011

Sandra Mwendwa

Carissimo Ugo-doc, mio caro genitore adottivo,
ti scrivo dopo tanto tempo per dirti che non ti ho dimenticato e che ti ringrazio sempre tantissimo del tuo supporto e del bene che vuoi a me ed alla mia mamma Colline.
Non mi piacciono le foto... e questa e' una delle ragioni per cui piango.
Ma poi e' chiaro che stare nello studio dei medici e' sempre tremendo per un bimbo. Infatti, mentre mi faceva la foto, il Dr Beppe ha continuato a ripetermi mielosamente che non ci sarebbero state punture.
Io ho continuato a piangere perche' lo sapevo che stava mentendo spudoratamente... ed infatti cinque minuti dopo la fotografia non solo piangevo, ma urlavo disperata, in quanto mi hanno tolto una goccia di sangue bucandomi un dito... e' stato un dolore atroce!
Mi hanno detto che ho la malaria.
Infatti, negli ultimi giorni non ero me stessa. Vomitavo sempre il latte di mia mamma e poi sentivo spesso brividi di freddo seguiti da una sensazione di tremenda calura, soprattutto sulla fronte.
Ho udito il medico che diceva a mia mamma che non e' grave e che me la cavero' con delle compresse orodispersibili... chissa' cosa vorra' dire questo parolone. L'unica cosa che mi ha fatto piacere e' di non aver sentito parlare di punture.
Ciao. ci sentiamo la prossima volta che posso scriverti.

Sandra Mwendwa




 Ed ecco la risosta del Dr. Ugo Montanari di Roma:

Cara cucciolotta frignona,
noto con piacere che sei sufficientemente cicciottella.... essendo cicciottello anch'io provo un'istintiva simpatia per i miei "simili", mentre nutro un'istintiva diffidenza verso i "seccardini" come quei due tipacci che sono Nadia (l'angelo bluette che forse non conosci ma che per fortuna esiste)  e l'orrendo baba Beppe .... sì proprio quel birbaccione che ti ha punzecchiato a tradimento: non ti fidare! quello ha la puntura facile!
.... però, chissà come mai, facendo il dispettoso punzecchiatore  alla fine finisce sempre per averla vinta lui perchè dopo  che "maltratta"  per un po' i cucciolotti malati come te o le loro mamme o i loro papà, costoro guariscono e non stanno più male, non vomitano, non hanno la febbre o i dolori .... mah è uno strano tipo di cattivaccio... forse ti conviene sopportarlo....certo sarebbe tutta un'altra musica se non fosse così secco e brutto ... e per giunta "milanista" (questa è un parolaccia che ti spiegherò quando sarai più grande).

Cambiando argomento, noto dallo scorcio delle sisotte (termine romanesco, in kiswahili = maziwa) di tua madre, che anche lei è abbastanza in carne; spero che sia felice e che non passi troppi guai e che stia bene in salute che non fatichi troppo a vivere, in modo da potersi godere la crescita e l'affetto di quella bella cucciolotta che tu sei.

intanto guarisci presto..... forse un giorno ci incontreremo... forse

Ugodoc detto kiboko

p.s.. vista la mia età ed i miei acciacchi direi che sono più "nonno" che "genitore" adottivo , ohimé


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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