lunedì 29 agosto 2011

From London with love

We are very happy because today again we have received some volunteers from London, which is always a bit home for me. I personally appreciate very much the fact that the small seed of the volunteering, which we have tried to plant in London, is still alive and prosperous. 
I sincerely hope that in future the group of English volunteers may grow and become bigger and diverse. We have cherished Christine, at her third experience in Chaaria. 
Together with her we have got the honour of welcoming also her sister, and a friend of them called Robert. 
Christine is a biotechnologist, and she will help in the laboratory and in the wards. Her sister will be very helpful as assistant-nurse in the general ward, while Robert, specialized in sport's medicine, will offer his services in the physiotherapy department. 
We thank God very much for this new occasion of international exchange here in Chaaria. 

Bro Beppe 


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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