martedì 6 settembre 2011

Lettera di Andrea

Ciao,
sono Andrea e son stato a Chaaria dal 12 agosto al 30 agosto, svolgendo la mia missione di volontariato presso i Buoni Figli.
Io non so se ritenermi un ragazzo fortunato o sfortunato dopo questa esperienza. 
Fortunato perchè  ho una famiglia costantemente al mio fianco, ho una casa solida dove poter dormire e potermi lavare, ho un lavoro, ho una macchina, sono sano, ho tante altre cose che loro non possiedono. 
Ma allo stesso tempo mi sento tanto, ma tanto, sfortunato a non avere ciò che loro possiedono al loro interno: il vero senso dell'amore. 
E' incredibile quanto questo mi abbia messo in difficoltà, quasi soggezione nei loro confronti.
Il semplice gesto di un sorriso o di una stretta di mano per loro significava tutto. Questo sicuramente mi ha fatto capire quanta pochezza ci sia tra di noi. 

Andrea Cocco








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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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