venerdì 23 settembre 2011

Maratona chirurgica

Ringrazio di vero cuore Salvo e Viviana (chirurghi di Catania), Angela ed Alba (anestesiste di Cagliari) per il grande lavoro che stiamo insieme svolgendo per la nostra povera gente. 
E' stata una settimana campale, con interventi dal mattino presto alla sera tardissimo... e domani la lista operatoria sara' lunga come in tutti i giorni feriali. 
Ringrazio tutti per l'impegno incondizionato, per la serieta' professionale e per la grande umilta' con cui si sono posti al servizio di Chaaria. 
Lo so che non e' facile per un professionista italiano "resettarsi" a lavorare in condizioni di lavoro abbastanza estreme, come capita qui: la sala e' piccolissima, accaldata e priva di quegli strumenti minimi che possono dare sicurezza ad un team chirurgico. 
I pazienti sono tantissimi, e tutti vorrebbero essere operati subito, senza comprendere ne' che la lista operatoria non puo' essere lunga all'infinito perche' alla fine poi si crolla... ne' che spesso i piani devono cambiare, perche' continuamente arrivano delle emergenze (e' stata una costante della settimana quella di non riuscire mai a finire il piano operatorio per il sopraggiungere di cesarei ed altre operiazioni d'urgenza). 
Ma in loro vedo dedizione e tanta voglia di aiutare, insieme ad una dose non comune di umilta'. Grazie di cuore.

Fr Beppe 


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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