giovedì 8 settembre 2011

Salutiamo Loredana e Roberto


Dopo tre settimane di maratona chirurgica, oggi si conclude la intensissima esperienza della ginecologa Loredana, la quale mi e' stata di grandissimo aiuto sia in sala operatoria che in ambulatorio, con le centinaia di pazienti osterico-ginecologiche che sempre affollano Chaaria.
Insieme abbiamo affrontato problemi che sembravano insormontabili, ed abbiamo portato a termine operazioni che parevano improponibili in un contesto come il nostro. 
La ringrazio tantissimo per il lavoro fatto insieme, per la amicizia che e' nata tra di noi, e per la totale sintonia non solo di ordine professionale ma anche di carattere ideologico e spirituale. Ringrazio di cuore anche Roberto, ingegnere di professione, il quale si e' dedicato, con totale impegno, al lavoro ancora embionale ma ormai pienamente avviato, degli archivi informatici dell'attivita' chirurgica, di maternita' e di endoscopia digestiva. 
Tale lavoro ci permettera' un giorno di realizzare studi statistici, ed anche epidemiologici e scientifici, che avranno certamente una ricaduta sui pazienti che a Chaaria serviamo. 
Grazie ancora di tutto e che Dio vi benedica. Buon ritorno in Veneto! 

Fr Beppe

 

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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