martedì 13 settembre 2011

Un dono della provvidenza

Ero veramente stanco e non mi muovevo da Chaaria dal marzo scorso, quando avevo avuto la possibilita' di visitare l'ospedale di Emergency a Karthoum. 
Ora ringrazio di cuore i confratelli Fr Roberto Trappa e Fr Giancarlo per avermi permesso uno stacco di alcuni giorni, prima della grande maratona chirurgica che iniziera' a Chaaria sabato prossimo. Ho avuto la possibilita' di far visita ad alcuni miei amici che fanno servizio in Uganda. Ci sono venuto in pulman e ripartiro' venerdi' mattina prestissimo. 
E' un momento molto bello in cui posso scambiare opinioni e protocolli con amici che lavorano in contesti simili, ma allo stesso tempo molto diversi. Ci accomuna la passione per chi soffre, per chi e' povero e non puo' permettersi di pagare le medicine. Loro lavorano in ospedali piu' organizzati, con piu' personale e piu' medici anche dall'estero. Ma non provo invidia per loro... se vogliamo, Chaaria e' ancor piu' stimolante! 
Anche loro hanno colto l'occasione della mia presenza per una boccata d'aria dall'ospedale. Oggi per esempio siamo stati a Jinja, alle sorgenti del Nilo. E' stato un momento molto bello ed anche emozionante. 
Quante cose sono legate al fiume Nilo, fin dalla nostra infanzia. Ce ne parlano gli insegnanti di storia e quelli di geografia; ce ne parlano i sacerdoti quando ci spiegano l'Esodo e la storia di Mose' e degli Israeliti. 
E' stato bello toccare quell'acqua all'inizio di quel lungo percorso di 6000 chilometri, che la portera' nel Mar Mediterraneo. Oggi ci hanno spegato che l'acqua da noi toccata arrivera' al mare tra tre mesi. 
Una cosa che pochi sanno e' che alle sorgenti del Nilo c'e' anche un monumento a Mahathma Gandhi, in quanto parte delle sue ceneri sono state disperse proprio qui, dopo il suo funerale, al fine di dare un posto di sepoltura ai molti Hindu dell'Africa Orientale che non possono essere sepolti delle acque del sacro fiume Gange. 
L'ospedale di Chaaria mi manca e mi mancano i malati. Mi sento un po' in colpa per aver lasciato da solo Giancarlo... ma so che a volte uno stacco non e' un atto di egoismo, ma puo' trasformarsi, dopo il ritorno, in un miglior servizio, senza tensioni legate a troppa stanchezza. 

Fr Beppe Gaido 








Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....