martedì 18 ottobre 2011

Progetto Perle nere - Festus Kiautha

Nome: Festus Kiautha 
Data di nascita: 13/08/1974 
Tipo di disabilità: disabilità mentale medio-grave associata a disabilità fisica 
Data di accoglienza al centro: 22/08/2003 
Rapporti con la famiglia: la mamma viene a fargli visita con una certa regolarità 
Cenni biografici: di Festus non abbiamo molte notizie, i famigliari sono sempre stati molto restii a parlare di lui. Molto probabilmente e’ nato con la sua disabilità. La mamma, ora molto anziana, vista la povertà della famiglia si è vista costretta a cercare una struttura che potesse prendersi cura di Festus. 
Note particolari: Festus è una presenza silenziosa, ma molto laboriosa per il nostro centro. Nonostante la sua disabilità si rende utile in molti servizi, soprattutto nella nostra lavanderia dove spende molto tempo nell’aiutare a piegare la biancheria. La sua forza di volontà lo aiuta a mantenersi autonomo in tutto quello che può. Riservato e timido, può sfuggire all’attenzione dei volontari, ma non certo a chi risiede nel centro che può contare sempre sul suo aiuto e sul suo sorriso. 
 
Adottato da: Poddighe Andrea


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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