lunedì 24 ottobre 2011

Progetto Perle nere - Fiorenzo Meeme


Nome: Fiorenzo Meeme

Data di nascita: dicembre 1976

Tipo di disabilità: grave disabilità fisica dovuta a spasticità, associata a lievissima disabilità mentale

Data di accoglienza al centro: 23/05/1979

Rapporti con la famiglia: la famiglia ha completamente abbandonato Meeme

Cenni biografici: sappiamo che Meeme e’ nato con la sua disabilità e all’età di 2 anni è stato accolto nel centro per disabili di Tuuru fino a quando si è aperto il centro di Chaaria

Note particolari: Meeme è conosciuto da tutti i volontari, soprattutto per il suo ottimo italiano e la sua grande serenità. Uomo di grande fede, e’ un esempio per come ha accettato la sua condizione e per la grande determinazione che ha nel superare i suoi limiti. “Colonna portante” delle attività occupazionali, nonostante la sua spasticità è capace di confezionare collane e braccialetti di perline, rosari e piegare le garze per l’ospedale. Sicuramente anche di lui si può dire che non si potrebbe immaginare il centro di Chaaria senza la sua presenza solare e gioiosa. Chi lo conosce può trovare in lui un amico fedele e disponibile, capace di volere autenticamente bene!

Adottato da: un associato di Karibu Africa




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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