Nella
nostra Associazione si sta verificando un momento forte di crescita, non solo
quantitativa, che merita qualche approfondimento.
Chi si propone, soprattutto la prima
volta, come Volontario/a ha una visione spesso romantica, con la convinzione
che qualsiasi cosa si faccia è comunque qualche cosa in più.
Non è così: come in qualsiasi attività,
lavorativa e non, l’apporto degli operatori deve essere professionalizzato ed
indirizzato ad un obiettivo, senza sovrapposizioni e senza interferire
negativamente con l’attività di Chaaria.
Quando
sento o leggo una frase tipo: “ho ricevuto più di quanto ho dato” mi chiedo se,
al netto dell’entusiasmo e delle emozioni, quel Volontario abbia raggiunto lo
scopo. Sarebbe forse bello, anche se può suonare immodesto, poter dire “ho
contribuito fattivamente alla crescita dell’Ospedale di Chaaria, la mia
presenza ha prodotto risultati.”
E’
in questa ottica che sono stati introdotti o resi più severi alcuni criteri di
selezione dei Volontari.
Non
è una scelta da leggere come
meramente burocratica, ma anzi tesa a migliorare l’apporto del volontariato
alle missioni.
I
Volontari sono veramente importanti, per il lavoro che fanno, per il know how
che portano, per l’effetto volano che producono in patria. E’ desiderio
dell’Associazione metterli nelle migliori condizioni di lavoro, per se e per
l’Ospedale.
Questo
vale particolarmente per l’Ospedale di Chaaria.
In
pochi anni la qualità dell’assistenza è realmente cresciuta, grazie ai fondi
raccolti, alle attrezzature acquistate e sicuramente all’apporto di molti Volontari
di qualità e generosità.
Ma
ovviamente si può e si deve fare di più.
La
conoscenza dell’Inglese, adeguata a relazionarsi con il personale locale, non è
prescindibile: chi non parla Inglese dipende troppo o dagli altri Volontari o,
peggio ancora, da Fr.Beppe. Il Volontario, se medico, non potrà fare
ambulatorio, avrà difficoltà in reparto o in sala operatoria e così via; in
casi particolari è stato assunto provvisoriamente un interprete locale, Andrew,
ma con un costo aggiuntivo per l’Ospedale: è una soluzione praticabile per
professionisti di particolare rarità e necessità e deve essere concordata prima
con i Fratelli di Chaaria.
Le
linee guida dell’Associazione richiedono ai giovani Medici ed Infermieri un periodo minimo di due
o tre anni di professione, prima di poter andare in missione: si ritiene che un
neolaureato o diplomato non sia ancora adeguatamente operativo. Andare a Chaaria
e non essere in grado di lavorare in autonomia non è utile al Volontario ed
all’Ospedale.
La
presenza contemporanea di più di due chirurghi o di due anestesisti è uno spreco di risorse o allontana
Fr. Beppe e Dr. Ogembo dalla Sala Operatoria.
E’
molto meglio venire separatamente: si coprono più periodi ed il contributo è
maggiore. Ricordiamo che, nell’attività ambulatoriale il chirurgo deve essere
affiancato da una persona dello staff e spesso questo crea difficoltà: avere
più di una persona è impossibile, quindi si lavora uno alla volta soltanto!
Certo
è comprensibile che dei colleghi, degli amici desiderino fare insieme questa
esperienza, ma sta alla loro generosità comprendere cosa è meglio per Chaaria
ed all’Associazione coordinare l’invio dei Volontari.
I
Chirurghi sono inoltre invitati a fare tutoraggio non casistica.
Una
richiesta dell’Associazione agli Infermieri è di venire a coppie; può sembrare
strano, ma è dovuto al tipo di attività a cui sono particolarmente dedicati cioè
l’assistenza al ricoverato: igiene, toilette di piaghe, mobilizzazione,
medicazioni. La coppia lavora con molta più efficienza del singolo, sposta il
malato, lo accudisce molto meglio non ha bisogno di coinvolgere lo staff locale.
Le
statistiche dell’Ospedale sono da sempre in continua crescita: più visite
ambulatoriali, più operazioni chirurgiche, più ricoveri, più endoscopie più più
più di tutto e lo staff locale è sempre all’osso. Fare un turno di lavoro per
coprire le ferie di qualche figura chiave del personale locale, (anestesista,
ecografista) può essere di grande aiuto.
Proprio
nelle veloci mutazioni che si stanno verificando va letto l’invito a tutti i volontari
(anche con esperienza a Chaaria) alla partecipazione ai corsi periodici di
aggiornamento: le linee guida per il trattamento delle più frequenti patologie
internistiche, i farmaci disponibili, gli esami possibili, le procedure
chirurgiche via via introdotte, con gli adattamenti e le precauzioni relative alle
condizioni del posto, il rapporto con lo staff locale, le informazioni
sociologiche sulla popolazione (un esempio il crescente numero di pazienti di
religione musulmana, con necessità di approcci diversi ecc.)
L’esperienza
del volontariato è straordinaria a qualsiasi età la si affronti, ma deve essere
produttiva e feconda.
Max Albano
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