giovedì 22 dicembre 2011

Poesia di Anna Gaido: Accendiamo una luce

Pubblichiamo volentieri una poesia scritta da Anna Gaido, la sorella di Fr. Beppe...


Accendiamo una luce per un Natale più bello e più sereno.
Per illuminare il cammino di questa umanità sofferente.
Accendiamo una luce per dare a tutti i diseredati  e  i poveri
più speranza.
Accendiamo una luce per  servire meglio i malati.
Per essere più veri e più illuminati dalla forza dell'umiltà.
Accendiamo la fiaccola  dell'amore  per  seguire la via  indicata
da Gesù Bambino.
La gioia dell'amore, la speranza della pace e la certezza della solidarietà
siano le luci di questa notte di Natale e illuminino noi e il nostro fratello
vicino e lontano.

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO
Anna, Luigino, Enrico e Cristina




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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