Per le donne locali però ci sono altri significati molto profondi e per me sconosciuti: con la circoncisione la giovane viene ufficialmente accolta nel mondo degli adulti (le FGM infatti vengono praticate tra i 14 e i 18 anni); sopportando il dolore lancinante di questa pratica tradizionale officiata senza alcun tipo di anestesia, le adolescenti danno una forte prova di coraggio davanti a tutta la popolazione: esse diventeranno donne dimostrando di poter sopportare una sofferenza atroce che precludera’ loro per sempre ogni piacere sessuale.
Dimostrare di poter sopportare eroicamente queste mutilazioni rende le ragazze orgogliose di se stesse. Il giorno dell’operazione vengono radunate tutte le ragazze del villaggio presso la capanna, e per una volta le giovani si sentono regine: esse rivcevono attenzioni e regali, e questo fa dimenticare il dolore provato.
Per loro poi la circoncisione ha un significato educativo: per un mese resteranno chiuse in una capanna, dopo il “taglio” rituale. Esse riceveranno il cibo solo dale altre donne del clan. Non potranno vedere nessun altro. Queste stesse donne sono incaricate di insegnare loro le regole della vita adulta. La circoncisione diventa in pratica una autorizzazione al matrimonio, ed insieme previene per loro il rischio di essere escluse dalla vita del villaggio.
Io onestamente faccio fatica a comprendere tutti questi aspetti culturali. A me sembra una cosa barbara e profondamente ingiusta verso le ragazze. Mi riempie di rabbia quando in sala parto vedo donne che complicano con lacerazioni genitali estesissime proprio a causa della circoncisione; oppure quando si deve ricorrere al taglio cesareo a causa di danni permanenti causati dalle cicatrici conseguenti alle mutilazioni.
Fr Beppe
Nessun commento:
Posta un commento