Carissimi medici e volontari, che vi preparare a venire a Chaaria,
mentre vi ringrazio anticipatamente per aver deciso di spendere un periodo della vostra vita per lavorare
con noi, oso chiedervi (se fosse
possibile) che ci conoscessimo un po’ di piu’... prima del vostro arrivo, e non
solo nell’istante in cui mettete piede a Chaaria.
Se infatti rimanete fino all’ultimo soltanto dei nomi, con associato un
orario di arrivo a Nairobi, una compagnia di volo, ed un titolo professionale,
puo’ risultare difficile ingranare velocemente con un lavoro efficiente e ricco
di soddisfazioni, al vostro arrivo a Chaaria.
Vi faccio alcuni esempi:
Se io sono al corrente che arrivera’ uno specializzando in Medicina Interna,
e con lui/lei non ho mai dialogato, a parte il normale lavorio di conoscenza
reciproca che per noi si ripete ogni mese, io faro’ scattare in me anche
l’opinione che il suo habitat naturale sara’ con i malati gravi del reparto di
medicina.
Non pensero’ infatti di offrirgli l’ambulatorio, troppo complesso sia
per motivi linguistici che per ragioni culturali. E neppure mi passera’ per
l’anticamera del cervello che lui/lei possa essere per esempio in grado di fare
ecografie.
Magari questo puo’ creare in lui/lei delle frustrazioni: forse lui/lei vuol
fare eco e vuol visitare i malati ambulatoriali! Io pero’ questo non lo posso
sapere, se nessuno me lo dice: io guardo normalmente ai bisogni di Chaaria, e
vedo che il reparto e’ l’ambito in cui il medico italiano puo’ fare di piu’
(oltre che essere il settore piu’ bisognoso).
Mi ci vogliono normalmente circa due settimane per cominciare ad avere il
sentore che quel dottore ha delle problematiche e non si trova completamente a
suo agio in quella situazione, e vorrebbe magari fare altro. I piu’ spontanei
magari me lo dicono prima... chi e’ timido invece sta zitto e sta male per la
maggior parte della sua esperienza. Quando me ne rendo conto, se posso, provo
ad aggiustare il tiro, ma quello che capita e’ che siamo ormai all’ultima
settimana di esperienza, e si e’ sprecato molto tempo prima di inquadrare il
problema.
Se invece so che il nuovo medico vuole fare piu’ diagnostica per immagini o
piu’ ambulatorio, gli offriro’ un ecografo dal primo giorno (con gli ecografi
mandati da Pietro, ora ce lo possiamo permettere!). Se poi sono al corrente che
e’ interessato piu’ all’AIDS o alla Tubercolosi, lo affidero’ al nostro Martin
che si occupa di tali settori.
Lo stesso si applica ad un chirurgo generale.
Sapere che viene un chirurgo e’ sempre una bellissima notizia, ed e’ certo
molto importante per me, ma sarebbe molto meglio per esempio se, tramite email,
noi potessimo scambiarci delle domande ed esprimere delle aspettative.
Per esempio per me e’ vitale sapere se un chirurgo opera la prostata o
meno... se per la prostatectomia esige i cateterini ureterali o meno... se
posso organizzare per lui appuntamenti per tiroidectomia, ecc.
Se tali particolari io lo venissi a sapere alcuni mesi in precedenza,
potrei organizzarmi per il materiale mancante e potrei preparare una buona
lista di pazienti, massimizzando il “rendimento” del volontariato stesso.
Altro esempio potrebbe riguardare un ginecologo: sarebbe molto utile per me
conoscere in precedenza se si occupa di mammella oppure no; se fa ecografie o
meno, o d’altra parte se e’ un ecografista puro che non va in sala operatoria, ecc.
Credo che il mio problema lo abbiate compreso.
Si tratta di dare il massimo per i malati, ed anche di offrire ai volontari
un tipo di lavoro che li soddisfi.
Quanto ho espresso, naturalmente non riguarda soltanto i medici: e’
importante per esempio che io sia in contatto con i tecnici ortopedici che
possono fare per noi protesi ed ausili di vario tipo. Parlandoci, possiamo
organizzare le liste dei pazienti ed evitare di mandare via gente che ha fatto
molti chilometri per poi sentirsi dire che quel presidio ortopedico non siamo
in grado di costruirlo.
Grazie in anticipo.
Io rispondo sempre alle mail, anche solo con pochi monosillabi.
Chi non riceve risposta, sappia fin da ora che e’ perche’ non ho ricevuto,
oppure la sua mail e’ andata a finire negli “spam” per uno dei misteri
dell’informatica... e quindi insista e rimandi la mail, finche’ io rispondo.
Fr Beppe Gaido
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