domenica 29 aprile 2012

Solennità di San Giuseppe Cottolengo

Oggi la festa esterna del nostro Santo e’ stata celebrata con grande solennita’. San Giuseppe Cottolengo non e’ solo il nostro fondatore, ma e’ anche il Santo patrono della parrocchia di Chaaria. Ecco perche’ il parroco ha deciso di dare la massima importanza alla giornata di oggi con un’unica celebrazione nel cortile dei Buoni Figli, anche per tutte e tredici le cappelle che sono satelliti della chiesa centrale di Chaaria. 
Ecco perche’ oggi fedeli che si sono uniti a noi nella celebrazione sono stati circa un migliaio. La Messa e’ stata presieduta da Father Nicholas Mukembu, cottolenghino in servizio a Tuuru, e con lui hanno concelebrato i sacerdoti della parrocchia di Chaaria. 
Alla solenne eucaristia hanno partecipato i nostri Buoni Figli, con i loro vestiti migliori e molti pazienti dell’ospedale. 
Il Signore ci ha anche concesso un tempo metereologico clemente, dopo la pioggia torrenziale di venerdi’ notte. Il coro della parrocchia ha reso la celebrazione molto vivace, con canti e danze davvero ben curate. Alla fine della Messa tutti i fedeli e tutti i pazienti hanno ricevuto un pacchettino di biscotti ed un bicchiere di succo di frutta, come segno di accoglienza e di festa da parte nostra. 
A motivo del numero tanto elevato non siamo riusciti ad offrire il pranzo per tutti. I ragazzi della parrocchia, guidati dal nostro diacono, hanno invece offerto alcune scenette come momento di intrattenimento per l'assemblea. San Giuseppe Cottolengo diceva che “quando si e’ chiamati per una urgenza, non bisogna temere di lasciare anche la messa domenicale, perche’ non e’ lasciare Dio, quando lo si lascia per incontralo nuovamente nel povero che soffre”. 
 Ed anche oggi lo abbiamo preso in parola. Gia’ alle 8 eravamo in sala per un cesareo urgente, e subito dopo e’ arrivata una occlusione intestinale che non poteva certo aspettare dopo la messa. Sono poi riuscito a partecipare a parte della celebrazione, ma non ho potuto vederne la conclusione, perche’ e’ arrivato un altro cesareo, seguito a ruota da una perforazione di ulcera duodenale. 
Per i Fratelli e le Suore la festa liturgica e’ poi continuata con un’ora di adorazione in cappella alle ore 19. Abbiamo anche vissuto un bel momento conviviale a cena, insieme ai volontari, alle suore, a don Nicholus ed ai sacerdoti della parrocchia. 
La celebrazione esterna in onore di San Giuseppe Cottolengo ci sprona ad imitarne sempre di piu’ l’esempio di totale donazione a Dio ed ai piu’ poveri. 

Fr Beppe Gaido 



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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