giovedì 3 maggio 2012

Doni preziosi per la sala parto


Desideriamo ringraziare di vero cuore il Sig Gino Beltrami di Torino che ha voluto donarci due splendidi lettini da parto, in suffragio di una cara congiunta, morta di recente.
E’ un gran bel dono che certamente ha un significato molto profondo: dal dolore che si prova per la dipartita di una persona amata, fiorisce un regalo che aiutera’ moltissime nuove vite a venire al mondo ed a iniziare la stupenda avventura dell’esistenza umana.
Ringraziamo di cuore il Signor Beltrami e sinceramente ci uniamo alle sue preghiere di suffragio, mentre siamo profondamente convinti che dal cielo la persona a lui cara non potra’ che gioire di un dono tanto significativo per Chaaria, un dono che indica il continuo concatenarsi di vita e morte.

Ringraziamo di cuore anche la Dottoressa Lucia Floris di Cagliari per averci donato il cardiotocografo, che ha profondamente cambiato il nostro modo di seguire il travaglio, soprattutto nei casi a rischio e durante i parti pilotati con oxitocina.

Che Dio ricompensi sempre i nostri benefattori!
Fr Beppe Gaido, a nome anche di tutti i Fratelli e le Suore di Chaaria

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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