lunedì 21 maggio 2012

Le Molinette di Torino per Chaaria

Ringraziamo  sinceramente gli amici della Medicina d’Urgenza delle Molinette di Torino che da molti anni ci seguono, vengono per il volontariato e ci sostengono con adozioni a distanza ed altre iniziative di solidarieta’.
Quella del mercatino di giugno e’ un’altra bellissima attivita’ che dimostra il loro affetto e la loro dedizione a Chaaria.
Continuamente mi stupisco di come molta gente ci stimi, ci voglia bene e ci aiuti; inoltre mi rendo sempre piu’ conto di come il volontariato inizi semplicemente a Chaaria, ma poi continui in innumerevoli espressioni di impegno in Italia.



Auguro ai nostri amici delle Molinette, che da medici ed infermieri, per un giorno si trasformeranno in mercanti, di poter ottenere una grande partecipazione e soprattutto una splendida giornata di sole.
Come vedete dai volantini, essi hanno accettato di aiutarci nel nostro nuovo sforzo di miglioramento edilizio, dopo la sala operatoria ormai agli sgoggioli ed agli ultimi ritocchi.
Chi e’ venuto a lavorare con noi a Chaaria si e’ reso conto di persona delle condizioni patetiche della nostra sala parto e maternita’, soprattutto per quanto riguarda le stanze del post-cesareo e quelle dell’ante e post natal. Ecco quindi che, per dare piu’ dignita’ alle nostre puerpere, noi desidereremmo ristrutturare questo dipartimento e dargli una collocazione piu’ conveniente e confacente, al fine di garantire confort, privacy e prevenzione di infezioni nosocomiali.
Coloro che parteciperanno all’evento di Torino (e li spero molto numerosi!) sappiano che i loro contributi andranno direttamente per questo fine, e che ci impegneremo in una amministrazione rigorosa e onesta delle offerte che riceveremo.
Ancora un grazie di vero cuore a tutti gli organizzatori dell’evento, ed un abbraccio ideale alle Molinette che rimangono la culla dove la mia vocazione alla medicina ha preso forma.

Fr. Beppe Gaido

 
 

Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....