mercoledì 18 luglio 2012

I matti ci sono anche in Africa...

... E proprio per questo la malattia psichiatrica e’ una realta’ con cui tutti i volontari si dovranno confrontare anche a Chaaria.
Ma quali sono le cause di tali patologie in questa parte del mondo?
Certamente la malaria ha un ruolo importante anche in questo caso, visto che una manifestazione relativamente frequente della forma cosiddetta cerebrale è proprio l’insorgere di psicosi in persone per il passato del tutto normali. Queste forme secondarie a malaria spesso recuperano completamente ed assistiamo ad una totale “restitutio ad integrum”, ma altre volte lasciano sequele psichiatriche che durano anche tutta la vita.
Poi ci sono delle manifestazioni di disturbo mentale secondarie al parto: sui libri vengono classificate come psicosi post-partum: è una condizione subdola di cui magari non ci si accorge in ospedale e che si sviluppa pian piano quando la puerpera è già stata dimessa. Spesso viene riportata in ospedale dai parenti, dopo che ha tentato di uccidere il bambino; altre volte invece assume strani comportamenti di cui frequentissimo è il bisogno di spogliarsi completamente in pubblico.
Ci sono anche malattie psichiatriche vere, forme di isteria, depressioni gravi, che a volte vengono rese più complesse da una continua mescolanza tra l’elemento medico e quello religioso o magico. Frequente è il caso di chi si crede posseduto dal demonio; più grave ancora è quando sono i vicini di casa a decidere che un povero malato di mente deve essere un invasato di Satana. In questo caso è per noi difficilissimo agire: ci sono interferenze sia da parte di sacerdoti o pastori che invocano l’esorcismo, sia da parte delle famiglie che vorrebbero l’intervento dello stregone per rompere la maledizione.
Ma al di là di tutto, rimane il fatto che la società stigmatizza questi malati, per cui frequentemente vengono abbandonati dalle loro famiglie, sospendono le terapie impostate e finiscono per condurre una vita randagia ai bordi delle strade, dove sovente li vedi mentre, sporchi e stracciati, cercano qualcosa tra le immondezze. Le donne poi hanno una sorte anche peggiore, e non è raro per noi assistere al parto di uno di questi “fantasmi umani” che ora diventa anche mamma, ma non sa neppure di essere al mondo.
La gente prova repulsione verso di loro. Spesso li allontana con dei bastoni, ed anche io devo ammettere di fare tanta fatica ad accoglierli: sarà perchè, dopo essere stato picchiato un po’ di volte, ho anche un po’ di paura. O forse sarà perchè mi sento così tanto ignorante nei loro confronti: ho coscienza di non sapere quasi nulla della malattia mentale; inoltre il più delle volte i nostri sforzi non portano ad un miglioramento stabile. Probabilmente nel mio inconscio la psichiatria non mi piace perchè non accetto “di non essere capace”, di essere totalmente spiazzato di fronte ad un mondo così incomprensibile e tanto difficile da gestire.

PS: NELLA FOTO VEDETE BRIAN MUGUNA CHE E’ VENUTO A PRENDERE I SOLDINI CHE LA GENEROSITA’ DEI DONATORI NON GLI FANNO MANCARE.
LO VEDETE PULITO, BEN VESTITO E PASCIUTO... E QUESTO GRAZIE ANCHE A CHI GLI FA DEL BENE DALL’ITALIA. UN RINGRAZIAMENTO DA PARTE SUA E DI SUA MAMMA.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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