Anche oggi abbracciamo
chi parte.
Abbiamo infatti con
rammarico salutato le splendide volontarie veterane Lorena, Milena e Silvia.
Lorena e’ stata una
presenza calda e stupenda nel dipartimento dei Buoni Figli: si e’ fatta in
quattro per aiutare tutti. Ha sempre dato la precedenza ai ragazzi, ma e’ stata
disponibile anche per le pulizie generali, per la lavanderia, per la stireria e
per tutto quanto potesse servire. Lorena ha passato molte ore in laboratorio
occupazionale ed in scuola speciale insieme alla nostra maestra Giacinta. E’
una presenza positiva e gioiosa, che tutti i Buoni Figli attendono con ansia,
di cui gioiscono quando e’ presente, e che salutano con tristezza e nostalgia
l’ultimo giorno.
Milena e Silvia sono
state degli angeli nel nostro reparto di medicina e chirurgia generale. Hanno
collaborato attivamente con Fratel Robert e con tutto il nostro personale. Da
loro non ho mai sentito una parola di critica e sempre si sono messe a
disposizione per qualunque cosa fosse necessaria. Mi ha colpito e commosso
vederle piegare la biancheria e le garze in lavanderia durante i momenti
“buchi”. Mi ha fatto piacere incontrarle tutte le sere (insieme a Lorena) intente
a mettere le zanzariere ai malati alettati. Milena e Silvia sono la conferma
che l’umilta’ e’ la radice di tutte le virtu’, e per un volontario e’ anche il
segreto per una esperienza positiva che riempia il cuore di chi la fa, e
rallegri il personale locale con cui il volontario collabora. Devo anche sottolineare
il fatto che Milena e Silvia molte volte hanno aiutato Lorena dai Buoni Figli;
con lei hanno preparato una stupenda festa per loro domenica scorsa, ed insieme
sono riuscite a portare John Mutuma a far visita ai suoi parenti in capanna. E’
stato bello per me vederle lavorare cosi’ insieme: non compartimenti stagni;
non competenze vissute all’esasperazione, ma disponibilita’ dovunque ce ne
fosse bisogno.
Grazie anche per essere
delle volontarie “recidive”, che continuano a venire a Chaaria nonostante i
nostri limiti ed i nostri difetti.
Voglio concludere questo
scritto con una lettera di Silvia, perche’ da’ un’idea del clima che abbiamo
respirato in questi giorni:
“Caro Beppe,
anche quest’anno
l’avventura volge al termine ed e’ ora di fare bilancio. Devo dire che mancavo
ormai da tre anni ed ho trovato molti cambiamenti, tutti assai positivi.
Innanzitutto, come
sempre, l’accoglienza e’ stata molto calorosa; mi sono immediatamente sentita
come a casa; Chaaria e’ la mia seconda casa.
Il lavoro in corsia e’
stato molto interessante e gratificante, ed e’ proprio qui che ho trovato i
maggiori cambiamenti... e non parlo dei letti numerati, perche’ sicuramente
aiutano noi italiani, ma non e’ quello che fa la differenza.
Mi ha colpito molto la
cura che viene dedicata al paziente, cosa che una volta forse mancava un po’.
Ora invece mi sembra che tutto il personale si dedichi con grande attenzione al
benessere dei ricoverati.
A proposito di cio’,
volevo ringraziare tutto il personale della corsia (tutti gli infermieri e
quelli che io chiamo i signori e signore in ‘rosso’) per la collaborazione e la
pazienza che hanno dimostrato.
Ho veramente lavorato
benissimo!
Che dire poi delle tue
splendide ragazze della sala?
Sono ogni volta piu’
brave e competenti, e riescono a rendere l’ambiente della sala gradevole,
vivace e frizzante.
Quest’anno poi ho passato
un po’ di tempo in lavanderia, e devo dire che sono colpita dalla mole di
lavoro che c’e’. Dopo un pomeriggio trascorso a piegare la biancheria pulita,
avevo tutto male alle braccia, mentre loro lo fanno tutti i giorni.
Probabilmente non avevo mai pensato a cosa sta dietro alla biancheria che nei
nostri reparti arriva tutta linda, piegata ed impacchettata.
E le garze sterili?
I momenti passati a
piegare garze sono stati gradevoli, occasioni per fare due chiacchiere o per
farmi cullare dalla cadenza delle persone che parlavano in Kimeru.
Insomma, mi mancherete
tutti tantissimo, e spero di poter tornare presto a Chaaria a ritrovare tutti
voi.
Per adesso un grosso
abbraccio ed un arrivederci. Silvia”
Grazie ancora a Silvia
per la bellissima lettera che coglie aspetti spesso dimenticati dell’esperienza
a Chaaria.
Grazie a tutte e tre per
la costanza con cui ritornano, tanto da farcele sentire parte della famiglia.
Una preghiera ed un
sentito ringraziamento per tutte loro, anche a motivo delle generose offerte di
cui sono state fedeli “postini”: anche ai loro amici, benefattori di Chaaria,
promettiamo onesta’ ed impegno, in modo che la fiducia da loro riposta in noi
non venga delusa.
Da ultimo oggi vorrei
rivolgere un pensiero ed un sorriso ai nostri autisti Simon e Joseph che sono
reduci da una bella maratona nell’ultima settimana. Come potete vedere dalla
foto, sono comunque vispi ed assolutamente in forma.
Fr Beppe Gaido
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