lunedì 15 ottobre 2012

Incontro dei volontari a Pescantina di Verona

Sabato 13 ottobre si è svolto a Pescantina di Verona presso la Scuola Materna del Cottolengo, un incontro dei Volontari delle Missioni del Cottolengo, volto a far meglio conoscere alla popolazione locale l’opera delle Missioni ed il supporto che l’Associazione dei Volontari cerca di dare. Era presente un nutrito numero di persone, con una larga partecipazione giovanile.

Dopo le parole di benvenuto ed i doverosi ringraziamenti a Madre Marisa ed alle altre sorelle della scuola materna che hanno messo a disposizione i locali per l’incontro, il Superiore Generale Fr. Giuseppe Meneghini ha fatto una presentazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza ed ha parlato delle Missioni cottolenghine nel mondo. 
La parola è poi passata al Presidente dell’Associazione, il dott. Lino Marchisio, che ha illustrato la storia dei Volontari per le Missioni del Cottolengo, che partendo inizialmente dall’Africa, in Kenya, hanno pian piano esteso la loro opera all’America del Sud ed all’Asia. Il dott. Marchisio si è concentrato sugli aspetti basilari che animano l’opera dei volontari. Il volontario dona il proprio aiuto a chi è stato meno fortunato, facendo suoi i concetti di solidarietà, carità, in uno spirito di completa libertà e gratuità di servizio. 
E’ poi intervenuto il Segretario dell’Associazione, Sig. Bruno Castellino, che ha mostrato varie immagini della Missione di Tachina, nello stato di Esmeraldas in Ecuador, illustrando le strutture della Missione e soffermandosi sull’impegno di Fratel Maurizio e degli altri fratelli che la conducono e dei volontari che a turno si recano in missione per coadiuvare il loro lavoro.

C’è poi stato un breve coffee-break organizzato dalle suore, molto apprezzato soprattutto dai più giovani. Alla ripresa dei lavori è stato presentato un breve filmato sulle condizioni delle popolazioni rurali dell’Ecuador, al fine di meglio approfondire le realtà di quel lontano paese. 
Subito dopo ha parlato Andrea, un giovane volontario della provincia di Verona, appena rientrato da un’esperienza di volontariato nella Missione di Tachina. Si è dichiarato entusiasta dell’esperienza fatta, dicendo di aver ricevuto molto di più lui dagli anziani di cui si è preso cura, rispetto a quello che lui ha potuto dare loro come supporto di servizio ed umano. Ha poi presentato delle belle immagini relative al suo soggiorno in Missione, dicendo che l’arricchimento interiore che ne ha ricavato lo ha reso più maturo verso se stesso e verso il mondo della sua vita quotidiana qui in Veneto.

Da ultimo ha preso la parola il dott. Giuseppe Farnese, Vice Presidente Vicario dell’Associazione, che ha parlato in particolare della Missione di Chaaria in Kenya, dove da un piccolo dispensario di campagna si è a poco a poco sviluppato negli anni un ospedale di media dimensione che sotto la guida di Fratel Beppe, medico piemontese, opera per una vasta area della regione del Meru, offrendo assistenza a tutti, a chi può permetterselo applicando tariffe molto più basse di quelle degli ospedali di Nairobi, ed in forma gratuita ai poveri ed ai bisognosi.

L’incontro si è chiuso con i ringraziamenti ed i saluti di Madre Marisa.






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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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