venerdì 19 ottobre 2012

Valeria

Anche Valeria e’ un dono di Rita Drago di Matiri Mission.
Anche lei e’ stata donata a Chaaria come segno di solidarieta’ in un momento molto difficile per la nostra maternita’, ed anche lei, come Ileana, si e’ trovata benissimo con il nostro staff ed ha veramente lavorato tantissimo.
Chaaria e’ un’occasione molto “appetitosa” per le ostetriche, come Valeria, in quanto di parti ce ne sono a ritmo continuativo, e sempre piu’ aumenta la nostra rilevanza come centro di riferimento per i casi complicati delle strutture rurali periferiche: pure ieri notte, l’ultima di Valeria a Chaaria, abbiamo avuto due cesarei, ed entrambi trasportati da altre strutture: pazienti che gia’ erano state gestite altrove e poi portate da noi quando ormai la situazione era grave e non piu’ gestibile a quel livello.
Cio’ significa che un’ostetrica volontaria avra’ sempre tanto lavoro a Chaaria e non correra’ certamente il rischio della disoccupazione.
Ringrazio Valeria per aver aiutato molto anche nella clinica antenatale e in pediatria, accettando il fatto che a Chaaria le specializzazioni sono importanti, ma bisogna essere disponibili a fare un po’ di tutto.
Anche a Valeria affidiamo il compito di essere nostra messaggera presso i colleghi dell’ospedale di Monza.
Grazie di tutto. Come sempre, promettiamo a Valeria il ricordo nella nostra preghiera.

Fr Beppe Gaido 

Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....