domenica 25 novembre 2012

Apertura ufficiale della sala operatoria....siete tutti invitati

Sabato 5 gennaio 2013 a Chaaria di celebrera' la apertura ufficiale della sala operatoria e la benedizione dei nuovi locali. L'inaugurazione avverra' con una Messa celebrata dal Vescovo di Meru, Mons Salesius Mugambi, nella sala di attesa dell'ospedale. 
Ci sara' quindi la benedizione dei locali e la visita della sala operatoria da parte delle autorita' e della gente. Seguiranno i discorsi di rito, e quindi un rinfresco per tutti i partecipanti. 
Dall'Italia attendiamo Fr Giuseppe Meneghini, superiore generale dei Fratelli, Don Angelo Bovo, rappresentante del Padre Generale della Piccola Casa, il Dr Lino Marchisio ed il Dr Giuseppe Farnese, rappresentanti della Associazione Volontari Mission Cottolengo, il Dr Luciano Cara ed altri membri della Associazione Volontari Sardi Karibu Africa. Contiamo sulla partecipazione di molte Suore Cottolenghine. 
Siamo inoltre sicuri che importanti personalita' politiche e sanitarie accetteranno il nostro invito, insieme a molti sacerdoti diocesani. 
E' un grande traguardo, raggiunto dopo un cammino durato moltissimi anni. 
E' anche un punto di partenza per un servizio sempre piu' motivato e professionalmente moderno ai nostri malati. 
Un ringraziamento sincero a tutti coloro che per noi hanno raccolto fondi, ed hanno fatto sacrifici per vedere ultimato il nostro sogno. 
Sentitevi tutti invitati... e chi non potra' venire a Chaaria, si senta comunque presente, ed avverta tutta la nostra amicizia e gratitudine. 

Fr Beppe, Fr Giancarlo e comunita' 



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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