Molte volte i farmaci a nostra
disposizione non sono molto diversi da quelli che i pazienti trovano nel
dispensario del loro villaggio. Se poi leggiamo i loro documenti precedenti,
sovente ci rendiamo conto che hanno assunto piu’ o meno tutto cio’ che e’
disponibile sul mercato, ma non sono migliorati.
Quando invece vengono a Chaaria, dicono che i nostri farmaci sono efficaci
e che con le nostre terapie stanno davvero meglio.
Perche’ questo?
Le ragioni possono essere varie, ma la principale penso vada ricercata nel
fatto a Chaaria si sentono ascoltati senza fretta, e poi ricevono anche
spiegazione dettagliata di quello che abbiamo trovato e delle ragioni per cui
abbiamo compiuto una particolare scelta terapeutica.
Spesso i nostri clienti dicono che altri dottori si limitano a dare
medicine, senza dedicare neppure un momento al dialogo, con il risultato che
alla domanda: “che cosa ti ha detto il medico? Di che malattia ti ha parlato?”,
la risposta e’ sovente: “Non mi ha detto niente”.
Credo poi moltissimo nel valore taumaturgico delle mani: a Chaaria i malati
vengono visitati. A loro non neghiamo il contatto fisico: il dottore non e’ uno
che ascolta una lista di sintomi e risponde con una lista di medicine. Dopo
vari anni mi sono reso conto che una mano sulla pancia, uno stetoscopio sul
torace, un abbassalinga in bocca, una sonda ecografica sulla pancia sono
veramente importanti per far comprendere al paziente che ci siamo davvero
occupati di lui.
E’ poi indubbio il fatto che molta povera gente attribuisce poteri
eccezionali alle macchine: sono convinti che, se potranno “essere messi nel
computer” (cioe’ ricevere una ecografia), tutte le loro malattie saranno
scoperte e curate. Per loro la sonda ultrasonografica non e’ mai solo
diagnostica, ma anche terapeutica: ecco perche’ spesso siamo generosi nell’
accettare la loro richiesta di eco, anche se sappiamo che sara’ quasi certamente
normale, in quanto ci rendiamo conto che la guarigione iniziera’ nel momento
stesso in cui applicheremo il gel sulla parte dolente.
Altra componente che il volontario dovra’ considerare e’ il fatto che loro
hanno normalmente un forte bisogno di essere medicalizzati: fare magari 600
chilometri ed arrivare a Chaaria per sentirsi dire che l’eco e’ negativa e che
il dolore addominale e’ probabilmente psicosomatico, crea una delusione quasi
incolmabile nel paziente che non comprende questo aspetto della medicina, molto
sviluppato invece per esempio in Europa. Qui infatti non si va dal medico per
essere rassicurati che le medicine non sono necessarie: si va da lui proprio
perche’ i farmaci li vuoi. Per cui, senza esagerare, mi pare di poter dire che la rassicurazione da
parte del medico, insieme a qualche multivitaminico o analgesico, sia molto
piu’ efficace che un counseling in cui si nega poi ogni farmaco: se non riceve
farmaci, il malato potrebbe quasi pensare che il curante non ha creduto che
davvero loro stiano male.
Questo poi assume significati ancora piu’ pesanti quando andiamo su aree
delicate come la infertilita’: e’ sempre meglio dare loro una speranza e magari
anche qualche placebo, piuttosto che sparare loro in faccia un “non c’e’ niente
da fare”.
Ma soprattutto penso che bisogna dare loro tempo, bisogna visitarli,
toccarli, ascoltarli, non essere nervosi, e far loro comprendere che crediamo
alla loro sofferenza.
Altro elemento che indubbiamente gioca un ruolo decisivo e’ il fatto che
spesso molti pazienti ricercano il parere del medico “MZUNGU” (cioe’ BIANCO): cio’ e’ insieme un punto di grossa
responsabilita’ ed anche un po’ una croce, perche’ a volte capita che
l’ospedale sia tranquillo e non ci siano tanti pazienti, ma la coda del medico
“espatriato” e’ sempre lunghissima.
PS: Oggi e’ il compleanno di Brother Joseph Muchiri e lo abbiamo
fraternamente festeggiato in comunita’.
Fr Beppe
1 commento:
GRAZIE A FRATEL BEPPE PER TUTTO QUELLO CHE FA SONO ANCH'IO UNA VOLONTARIA DEGLI AMICI PER L'AFRICA TREBASELEGHE PD. ANCHE SE NON SONO MAI STATA IN AFRICA HO SEMPRE SEGUITO I VOLONTARI CHE SONO ANDATI IN DIVERSE PARTI A COSTRUIRE POZZI. OSPEDALI, SCUOLE E QUANDO RITORNANO PORTANO LE LORO ESPERIENZE E TUTTI INDISTINTAMENTE RITORNANO CON UNA MARCIA IN PIU'E CI SPRONANO A FARE SEMPRE DI PIU'.....
http://amiciperlafrica-trebaseleghe.blogspot.it/
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