Oggi poi ha piovuto molto... meno male!
La stagione delle piogge era iniziata con qualche tempo di anticipo ed
aveva piovuto benissimo per alcuni giorni, ma poi si era arrestata per due
settimane, facendoci temere per i raccolti.
Questa pioggia arriva pero’ in tempo.
Le sementi non sono ancora morte, e quindi ci sono grosse speranze per il
raccolto.
Oggi poi le strade erano del tutto impraticabili, ed il nostro ospedale
isolato. Abbiamo quindi avuto meno pazienti ed ho potuto riposare un pochino,
nonostante i reparti ancora pieni.
Fortunatamente le piogge si sono arrestate nel pomeriggio ed abbiamo
rivisto il sole.
Ho potuto quindi contemplare le jacarande in fiore, messaggeri silenziosi
delle piogge. Le jacarande fioriscono due volte all’anno, immediatamente prima
della stagione delle piogge: sono stupende con le loro chiome viola, e mi
ricordano che siamo davvero in un Paese dalla natura splendida.
Ora e’ sera. Cammino lento verso la comunita’ dopo una giornata comunque
spesa in ospedale.
Sono ormai le 18.30 e vengo attirato dal cielo, che si e’ fatto rosso
fuoco. Ha un colore eccezionale, e mi fa pensare alla mano di Dio. Il sole e’
una palla di fuoco che sta per precipitarsi al di sotto dell’orizzonte; la
natura si copre di nero e tutto pare un gioco di ombre cinesi. Gli uccelli
tessitori fanno un baccano della miseria e si affannano a centinaia attorno ai
loro nidi, prima del silenzio della notte.
Non so perche’, ma queste meraviglie della natura mi riportano sempre al
passaggio del Mar Rosso.
Sulle scale che collegano ospedale e centro Buoni Figli osservo migliaia di
ali di insetto. E’ come un tappeto semitrasparente, che ogni giorno spazziamo
via ed ogni giorno si riforma. Che strana la creazione, soprattutto dopo un
abbondante temporale: ci sono miriadi di animaletti volanti, che alla sera
popolano l’aria e volteggiano senza stancarsi attorno al nostro lampione; poi
al mattino seguente sono gia’ tutti morti. Essi nascono prima del tramonto, e
non riescono neppure a vederne un secondo. La vita e’ veramente un mistero: ci
sono creature nate solo per morire; ci sono insetti che non hanno sopravvivenze
superiori alle 12 ore. Qualcuno mi dice: “sono esseri svantaggiati nella scala
evolutiva”, ma a me piace pensare in un altro modo: non e’ il tempo che conta, ma l’intensita’ con cui vivi. Anche
queste creature sono state pensate da Dio, e la loro esistenza non e’ inutile,
come non lo e’ quella del fiore del campo che “al mattino fiorisce, e alla sera
e’ falciato e dissecca”.
Guardo ancora il cielo e mi riempio gli occhi per un attimo, prima di
ritirarmi in cappella per la preghiera della sera. Sento molto importante
pregare. E’ come un motore nascosto, o una sorgente di acqua fresca a cui
abbeverarmi.
Ognuno di noi e’ certamente diverso e trova le sue personali motivazioni in
cio’ che crede.
Per me la preghiera e’ essenziale. Senza di essa rischierei di fare tutto
malamente e di trattare con insofferenza quegli stessi pazienti che sono la mia
“stella polare”, la mia vera “ragion di vivere”.
Fr Beppe
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