venerdì 28 dicembre 2012

La morte del Prof. Operti


Con questo post intendiamo porgere le nostre piu’ sentite condoglianze alla famiglia del Prof Franco Operti, ortopedico in pensione del Mauriziano di Torino, il quale per quasi un ventennio e’ stato “lo stregone bianco” che si recava ogni anno nella missione di Tuuru per interventi chirurgici complessi sui bambini poliomielitici la’ ricoverati.
L’attivita’ del Prof Operti a Tuuru si e’ dipanata tra gli anni settanta e la prima meta’ degli anni novanta.
E’ stato quindi sostituito per qualche anno dal Dott Basso del Cottolengo di Torino.
Tale attivita’ chirurgica ortopedica si e’ infine conclusa verso il 2000, in quanto Tuuru ha subito una riconversione del servizio e si e’ dedicata principalmente a bimbi cerebrolesi da paralisi cerebrale infantile.
Fr Lodovico ha collaborato con il Prof Operti durante tutto il periodo delle sue missioni chirurgiche in Kenya: i ragazzi da operare venivano trasportati in Land Rover all’ospedale di Nkubu, venivano operati e poi riportati a Tuuru lo stesso giorno… e per vari anni la strada e’ stata sterrata ed accidentata.
Fr Lodovico si fermava a Nkubu ad operare ad oltranza per una settimana, mentre le suore fisioterapiste ricevevano i ragazzi operati a Tuuru.
La seconda settimana della permanenza del Prof Operti era trascorsa a Tuuru per il follow up e le necessarie modifiche ai gessi.
La gente di Tuuru lo ha in benedizione per le centinaia di ragazzi a cui ha permesso di deambulare nonostante la polio… non per niente il primo cortometraggio in superotto sull’opera del Prof Operti in Kenya si intitolava: “gli storpi camminano”.
Il Prof Operti ha racchiuso in un libro fotografico la sua lunga storia di chirurgo ortopedico in missione. L’opera si intitola “La Piccola Casa della Divina Provvidenza in Africa Orientale”. Credo che sia ancora reperibile presso la portineria della casa madre a Torino.
Condoglianze alla famiglia, e buon riposo al Prof Operti, a cui certamente Dio concedera’ il premio eterno promesso a chi fa opere di bene. 
Fr Lodovico mi ha pregato di esprimere le sue personali condoglianze ai familiari.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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