Spero che
tutti stiate bene e che il nuovo anno porti gioia e prosperità ad ognuno di
voi.
Vorrei dirvi alcune parole su ciò
che Chaaria
non è, al fine di aiutare i volontari a fare una esperienza il più
positiva possibile, evitando false attese e frustrazioni.
Molte volte infatti
nelle precedenti lettere abbiamo insistito su ciò che si fa, su quello che
abbiamo migliorato, sulle nuove costruzioni o terapie in atto…
Ora è forse
meglio parlare un poco di tutto quello che non si riesce a fare qui alla
Missione.
1) Chaaria è al momento una struttura soprattutto
sanitaria ed assistenziale; i volontari sono per lo più impegnati nell’ospedale
o nella cura dei Buoni Figli. Tali attività assorbono le nostre giornate a
ritmi veramente pieni e vertiginosi, per cui ci rimane ben poco tempo da
dedicare ad altre attività. Pur riconoscendo l’importanza di attività sociali
sul territorio (come visite domiciliari nelle capanne, per esempio), dobbiamo
constatare che il tempo a disposizione per questo è poco, ed è saltuario… I
volontari che fossero interessati primariamente a tale tipo di esperienza
sociale potrebbero sentirsi frustrati nel constatare quanto poco tempo sarà
concesso alle uscite tra le capanne. La nostra azione sociale si realizza soprattutto
attraverso l’aiuto sanitario offerto a tutti i poveri che bussano alla nostra
porta, attraverso la presa in carico totale degli handicappati mentali da noi
ospitati e attraverso l’aiuto economico alle famiglie in difficoltà…. C’è chi
dice che in tal modo si fa una esperienza separata dalla vita reale della
gente, e che si rischia di stare in Africa senza prendere veramente coscienza
della cultura locale; non so se queste critiche sono vere oppure no: so però
che la popolazione ha bisogno di aiuto e che l’ospedale di Chaaria è qualcosa
di veramente significativo che ha cambiato la vita di molti. So che una mamma
con un bambino morente per anemia ha bisogno di sapere che c’è una struttura
attrezzata per le trasfusioni, e questo è ciò che cerchiamo di fare per lei in
ospedale. Il servizio domiciliare potrà essere organizzato in futuro se il
Signore ci manderà un numero sufficiente di vocazioni che ci permettano di
iniziare e di portare avanti con continuità tale nuova area di impegno. Infine
posso dire che anche ora in ospedale, attraverso il nostro lavoro tra i
sofferenti, noi possiamo diventare loro amici, condividere tante esperienze che
altrimenti ci sfuggirebbero, e giungere a comprendere le loro problematiche più
intime.
2) Chaaria è una esperienza totalizzante in cui spesso i
ritmi di lavoro sono continui ed estenuanti, di conseguenza non c’è molto tempo
libero. E’ però bene ripetere che ognuno contribuirà nella maniera a lui più
congeniale. C’è chi vuole dare tutta la propria giornata al servizio, e c‘è chi
ha bisogno di spazi più estesi di recupero fisico, spirituale e psichico.
Ognuno potrà organizzarsi liberamente i propri orari.
3) Chaaria è una esperienza di vita comunitaria e di
condivisione tra Fratelli della Comunità, Suore e volontari: si vive insieme,
si lavora insieme, si mangia insieme almeno una volta la settimana. Questo
richiede una buona dose di adattamento e di pazienza reciproca, perché ognuno è
diverso e porta con sé pregi e difetti: i Fratelli non sono perfetti, così come
non lo sono i volontari. Si tratta dunque di saper stare insieme prendendo da
ognuno ciò che è buono e perdonando ciò che possiamo definire imperfezione o
difetto. Per stare bene insieme è importante un buon spirito di adattamento e
la capacità di non giudicare.
4) Chaaria è soprattutto una esperienza di vita in cui
cerchiamo di volerci bene e di servire i poveri mettendo a loro disposizione
tutto quello che siamo e tutto quello che abbiamo. Stando qui per un po’ si
riscoprono valori spesso dimenticati, come quello della povertà e della vita
semplice, senza troppe possibilità di comunicazione con l’Europa, senza sprechi
e senza televisore. Il nostro sforzo è quello di diventare una famiglia per
tutti i poveri che serviamo e incontriamo, e allo stesso tempo quello di creare
rapporti di amicizia significativi con tutti i volontari che vengono a darci
una mano.
5) Noi crediamo fortemente che valga la pena spendere la
propria vita ed anche la propria salute a servizio di coloro che sono meno
fortunati di noi. Crediamo che servire i piccoli e gli abbandonati è servire
Gesù, ed è allo stesso tempo una ottima strada per la purificazione e per la
santità personale e comunitaria.
Dopo questo
lungo elenco di punti in cui ho cercato di spiegare ciò che Chaaria non è, vorrei dire a tutti coloro
che desiderano venire da noi, che sono i benvenuti: quello che possiamo
promettere fin da ora è la nostra amicizia ed il nostro calore fraterno, il
nostro aiuto per un graduale inserimento e la condivisione delle nostre
esperienze e della nostra giornata.
A tutti i volontari promettiamo un cuore
caldo che li accoglierà a braccia aperte, non nasconderà che ci sono anche dei
difetti e dei problemi qui in Missione, ma sarà sempre aperto all’amicizia
verso tutti.
Soprattutto possiamo promettere
che a Chaaria i volontari troveranno tantissimi poveri veramente bisognosi e
malati, e saranno loro la ricompensa per ognuno. Davvero i poveri sono coloro
che ci riempiono il cuore e alla fine dell’esperienza ci fanno esclamare: ”Ero
venuto per donare qualcosa e invece mi rendo conto di aver ricevuto molto di
più di quanto ho effettivamente dato”.
Ciao! pregate per noi e per la
nostra comunità e, se ne avete la possibilità, venite a condividere qualche
tempo con noi, per aiutarci a completare il ”nostro sogno per Chaaria”.
Fr. Beppe