Pensando a quanto scritto ieri circa la pediatria, posso dire che la situazione non e' certamente migliore nei cameroni di medicina e chirurgia per adulti: due pazienti per letto, anche il magazzino al di sotto della nuova sala operatoria trasformato in camera di degenza, spesso letti volanti appena dietro alle porte e materassi per terra.
Scoppiamo da tutte le parti, eppure non si puo' cessare di ricoverare!
Siamo infatti uno dei pochi ospedali che davvero funzionano a pieno ritmo!
Sovente abbiamo cosi' tanti pazienti che facciamo fatica a trovare il doveroso letto singolo per i malati appena operati. Il reparto generale e' sulle spalle di Anderson e Jona, validamente coadiuvati dalla splendida dottoressa polacca Karolina: e' bello vedere Karolina completamente donata ai malati dal mattino alla sera, e poi ancora vederla aiutare in ambulatorio.
Non ho parole poi per ringraziare Maria, infermiera professsionale, che si fa in quattro per le innumerevoli medicazioni, per l'igiene dei malati e per la varie terapie.
L'apporto di Maria al reparto e' tanto importante quanto quello di Karolina... e le ringrazio entrambe. Sempre di piu' lo sciopero ci sta trasformando in un vero e proprio pronto soccorso: di notte anche in ambulatorio siamo sempre pieni; si ricovera a getto continuativo; non c'e' piu' alcuna differenza tra i giorni feriali ed il week end, perche' si lavora sempre con lo stesso ritmo ed i pazienti ambulatoriali ormai afferiscono in tutte le 24 ore.
Non parliamo poi della maternita': un vero bailamme, con parti e cesarei a ritmi incredibili. In questo settore devo nominare con sincera gratitudine Jackline, ostetrica che da quasi due mesi ci sostiene e lavora con noi: Jackline e' sempre l'ultima tra i volontari a lasciare l'ospedale, e quando sale in foresteria, sempre mi chiede" "c'e' ancora qualcosa da fare?"
Oggi i parti erano cosi' tanti che non riuscivano a star dietro e ci mancavano le barelle: abbiamo quindi dovuto optare per delle lenzuola sul pavimento, sulle quali assistevamo le nostre clienti.
La sala operatoria poi e' in continuo over-booking: non ce la facciamo a star dietro alle richieste, soprattutto quelle ortopediche (ricordate la mango syndrome?). Operiamo dalle 9 del mattino alle 20 di sera, ma la lista operatoria non riusciamo mai a finirla a cause delle continue emergenze (oggi cesarei e gravidanze extrauterine).
Il laboratorio e' anch'esso al tracollo: malati a non finire, emergenze, trasfusioni. Il laboratorio e' spesso un "enzima limitante" che rallenta per forza di cose il flusso dei pazienti: cio' e' inevitabile perche' i tecnici sono pochi ed a volte sopraffatti sia dal numero dei clienti e sia anche dalla quantita' di esami richiesti per singolo paziente.
Questo e' il Cottolengo Mission Hospital in questo momento. Grazie a tutti coloro che sono qui adesso a condividare con noi lo "tsunami" che da mesi ormai si abbatte su di noi a causa dello sciopero.
Ce la faremo a resistere? Io penso proprio di si', ed anzi il servizio e' in se' una consolazione, e porta in se' la ricompensa con il suo carico di soddisfazione e con il cuore pieno che ti lascia.
Fr Beppe