mercoledì 13 marzo 2013

Maria

Carissima Maria, e' passato un po' di tempo da quando sei partita per l'Italia, me non passa giorno senza che pensiamo a te. Il tuo lavoro nel reparto e' stato apprezzato da tutti: dai malati prima di tutto, ma anche da tutti i tuoi colleghi africani. 
Io personalmente mi sono trovato benissimo con te ed onestamente mi manchi molto. So che lo stesso vale per Fr Giancarlo e per gli altri Fratelli. 
Spero sinceramente che il Signore ci conceda di lavorare ancora insieme a Chaaria. 
Grazie per la tua dedizione e per il lavoro intenso. Grazie per l'amicizia che hai saputo vivere con i nostri infermieri e clinical officer che ancora mi chiedono di te. 
Il Signore ricompensi tutto quello che hai fatto per lui e per i poveri a Chaaria. 
Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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