giovedì 25 aprile 2013

Una conferenza all'Ordine di Medici


Pur in mezzo ad una crisi energetica senza precedenti, a causa della quale siamo quasi perennemente in generatore da circa un mese, ieri ho accettato l’invito della compagnia “Cadila Pharmaceuticals” ad essere il “main speaker” ad un convegno da loro organizzato a Meru.
Ho presentato il tema: “uso dei corticosteroidi nella pratica clinica”.
Per la raccolta del materiale e la composizione della presentazione power point mi ha assistito, come sempre, la preziosissima collaboratrice scientifica Dottoressa Nadia Chiapello.
Direi che e’ stato un successone: aula magna gremita (44 dottori provenienti da tutta la regione del Meru, da Isiolo, da Marimanti e da Chogoria), ed un silenzio pieno di attenzione ed interesse dalla prima diapositiva all’ultima; molte domande da parte dei colleghi, altrettanti commenti positivi da parte dell’assemblea, e vari giovani medici che mi hanno chiesto di poter salvare la mia lezione sui loro pen-drive.


 
Sono stato molto contento di come e’ andata.
Altrettanto soddisfatti erano i rappresentanti della Cadila, entrambi indiani: hanno potuto presentare i loro prodotti nella seconda parte del convegno: nella foto vedete il capo servizi delegato per l’Africa che presenta le ultime molecole portate sul mercato dalla ditta farmaceutica da lui rappresentata.
Direi che e’ stata una buona occasione per “far fare bella figura a Chaaria” davanti a tantissimi colleghi.
E’ stata anche un’occasione di dibattito e di confronto in cui alcuni colleghi si sono dimostrati interessati ad una collaborazione con Chaaria a vantaggio dei piu’ poveri e di coloro che non possono pagare.
Tornato a Chaaria ho dovuto fare il controgiro serale, e sono quindi andato a letto stanchissimo... ma, a dire il vero, anche molto galvanizzato dall’esperienza.
Cosa non da poco inoltre e’ che ho raccimolato altri 5 punti ECM.


Concludo cambiando argomento per farvi sapere che la situazione energetica di Chaaria e’ ormai al collasso.
Siamo senza corrente quasi costantemente.
Generatori tirati al massimo.
Spese diesel alle stelle.
E poi un senso estremo di solitudine.
Non so con chi parlare per ottenere aiuto.
Sembra che nessuno sappia che pesci pigliare o cosa stia succedendo.
Siamo depressi e qualche volta temiamo seriamente che una crisi energetica di questo tipo (di cui noi intravvediamo la fine) possa portare addirittura alla chiusura dell’ospedale.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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