lunedì 1 luglio 2013

Formazione scientifica

L'idea di avere dei momenti formativi con il nostro staff infermieristico è nata prestissimo. Infatti già nel 2008 ci trovavamo una volta alla settimana a discutere casi clinici difficili.

Poi nel 2000 mi hanno regalato un laptop ed un proiettore (tra l'altro lo stesso che usiamo ancora adesso e che sembra indistruttibile): è allora che ho imparato ad usare power point e a preparare delle lezioni su vari aspetti della medicina.
Con l'andare del tempo la lezione del giovedì è diventata un appuntamento atteso ed importante per i membri delle staff ed anche per molti volontari.
Da anni la dottoressa Nadia Chiapella ho deciso di aiutarmi nella preparazione di stupende lezioni, tanto approfondite che posso presentarle persino all'ordine dei medici ed a convegni a cui partecipo di tanto in tanto anche fuori Meru.
Recentemente la scuola infermieri del Meru Level 5 Hospital ha accettato una mia collaborazione scientifica con lezione magistrale che dovrei presentare in quell'istituto una volta al mese.
Negli ultimi tempi ho cercato di rendere la scuola del giovedì più collegiale e molti clinical officer si impegnano a preparare interessanti presentazioni teorico-pratiche.
Tali momenti formativi mi consentono anche di impostare linee guida che poi applichiamo alla lettera nella terapia dei malati: ciò consente la gestione di un ospedale di 160 posti letto anche con soli due medici, perchè gli infermieri sanno fare triage ed applicano autonomamente i protocolli, riferendo al dottore solo i casi più complessi.




Nelle ultime tre settimane ci siamo dedicati all'oculistica, in modo da dare allo staff la capacità clinica di riconoscere i problemi, di diagnosticarli correttamente e di riferire i pazienti al nostro oculista con tempismo e celerità. L'oculista viene a Chaaria solo una
volta al mese, ma se si tratta di un glaucoma acuto portiamo i pazienti a Meru con l'ambulanza, e lì troviamo un altro oculista con cui collaboriamo molto bene.
La formazione continua è assolutamente centrale nella gestione clinica dei nostri pazienti, e per me è uno stimo a tenermi sempre aggiornato.
A volte la preparazione delle lezioni implica andare a letto molto tardi, anche se il grosso del lavoro lo fa la dottoressa Chiapello in Italia... ma sono sacrifici necessari ed energie ben spese per il bene dei malati e di tutti noi.

Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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