mercoledì 7 agosto 2013

Ubi caritas


Tante volte mi chiedo dove stiamo andando e quale sia il futuro di Chaaria. A volte sono confuso di fronte a certe descrizioni della vita religiosa in cui io sono molto mancante: le preghiere di regola, la puntualità in cappella o ai pasti sono infatti elementi in cui effettivamente sono molto carente. Ci sono anche tante innumerevoli critiche alla mia persona ed al mio modo di essere. Tanti mi dicono che la cosa più importante è il buon esempio: sì, ma che cos’è il buon esempio? Ognuno ha la sua interpretazione molto personale al riguardo.
Oggi però, in modo del tutto inatteso, l’aiuto di Dio mi è venuto attraverso le parole del nostro decano, Fr Lodovico, il quale, senza che io gli parlassi del turbine di sentimenti che ho nel cuore, mi ha detto che la mia continua donazione ai poveri ed il mio servizio incondizionato sono allo stesso tempo la mia risposta ai detrattori e la dichiarazione più eloquente di ciò che la mia vita religiosa è. Inoltre, secondo Fr Lodovico, la carità è anche la forza motivazionale che mi aiuta ad andare avanti ed a non crollare; secondo lui, è il servizio che mi mantiene fedele alla vocazione e mi permette di conservare la lucidità mentale necessaria.



Fr Lodovico mi ha consigliato di pensare sempre che “ubi caritas et amor, Deus ibi est” (dove c’è carità ed amore, lì c’è Dio): quindi io vivo con Dio e per Dio se mi dedico al servizio incondizionatamente. E’ quello il buon esempio che ogni giorno offro alla comunità.
Ancora una volta non posso che ringraziare Fr Lodovico per la sua stima, il suo supporto e l’impagabile aiuto della sua costante preghiera.

PS: con tristezza abbiamo dato l’estremo saluto a Elizabeth Gacheri che ora giace nella terra davanti alla sua modesta abitazione a tre chilometri dalla missione. Al funerale erano davvero in tanti, sia dall’ospedale chee dal centro, ed in tal modo le abbiamo voluto dare un caldo addio, augurandole che la terra non le sia troppo pesante e che fin da ora essa possa godere della visione di Dio.

Fr Beppe

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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