Il 2 ottobre, come tutti i primi mercoled’ del mese, c’è
stata la Messa per lo staff dell’ospedale.
E’ stato il momento ufficiale in cui ho potuto salutre e
riabbracciare tutti: momento di grande gioia e commozione da parte di ognuno;
occasione in cui ho toccato con mano quanto lo staff di Chaaria mi voglia bene
e gioisca per il mio rientro tra loro.
Anche il parroco è stato molto tenero e mi ha accolto con
parole di grande affetto, ricordandomi più volte che “questa è casa per me”, e
che il mio ritorno viene da tutti salutato come il rientro del padre di
famiglia dopo un lungo viaggio. Il parroco, inseme a tutti i membri dello
staff, ha innalzato preghiere di ringraziamento perchè Dio ha voluto e permesso
il mio ritorno a Chaaria dopo il Capitolo... non pochi temevano che questo non
sarebbe successo!
Dopo la celebrazione, Fr Giancarlo, come sempre stupendo nel
farmi sentire il bene che mi vuole, ha organizzato un breve momento di festa
per farmi sentire la gioia di tutti nel riabbracciarmi: abbiamo condiviso una
torta ed una bibita tutti insieme, e poi le infermiere si sono lasciate andare
in un irrefrenabile canto tradizionale di benvenuto, trascinandomi con loro a
danzare.
Sono commosso fino alle lacrime.
A tutti ho promesso il mio impegno per continuare a lavorare
verso i poveri dando sempre il massimo, per cercare di essere davvero padre per
tutti loro e per dare loro tanta bontà ed amore.
Inutile dire che mi sono davvero sentito accolto in
famiglia.
Poi, come mi aspettavo, i malati mi hanno fagocitato
immediatamente: ho avuto qualche minuto di disorientamento in cui ho cercato di
levarmi di dosso la ruggine accumulata in un mese di assenza dall’ospedale, ma
devo dire che ho fatto abbastanza in fretta a riprendere le redini della
situazione.Ieri è stata immediatamente una gionata pienissima, con tanta sala
operatoria... ma ne sono molto contento.
Le partorienti mi hanno dato il benvenuto con un buon numero
di cesarei, ed è stato proprio un cesareo il mio primo impegno di servizio dopo
essermi rimesso il camice a Chaaria.
Penso che questo sia di buonissimo auspicio.
Purtroppo anche ieri ho già dovuto fare i conti con la morte
di un neonato: questa è l’eterna lotta tra la vita e la morte che a Chaaria
ingaggiamo ogni giorno.
Sono stato contento di iniziare il sessennio che si apre
dopo il Capitolo Generale con una bella Messa di famiglia. Chiedo al Signore
che ci mantenga sempre fedeli al nostro impegno di servizio incondizionato ai
poveri, fino al sacridicio della vita, proprio come ci insegna San Giuseppe
Cottolengo.
Un po’ di nostalgia mi rimane per coloro che ho lasciato in
Italia, ma sto veramente bene tra la mia gente a fare l’unico lavoro che so
fare abbastanza bene in un posto in cui sento che c’è veramente bisogno di me.
Fr Beppe
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