venerdì 15 novembre 2013

Buon Compleanno, Lino!


Carissimo Lino,

oggi è il giorno del tuo compleanno, un giorno per te memorabile che il Signore ha voluto coronare con il tuo incontro con Papa Francesco.
Siamo contenti che proprio oggi tu abbia potuto partecipare alla Messa con lui in Vaticano.
Oggi ti abbiamo ricordato in modo speciale nelle nostre preghiere, ed abbiamo ringraziato di cuore il Signore di quello che sei per noi, per i poveri di Chaaria, per la Piccola Casa tutta e per la Chiesa.
Abbiamo reso grazie a Dio per tutti gli aiuti che l'Associazione, anche attraverso il tuo instancabile impegno personale, ha offerto a Chaaria: l'elenco sarebbe infinito e certamente dimenticheremmo qualcosa; Dio, che non scorda un solo bicchier d'acqua dato per amore, saprà come ringraziarti e come ricompensarti di tutto.
Grazie per il tuo affetto e per la tua amicizia, grazie per tutte le volte che ci hai difesi e ci hai tirati fuori dai pasticci, grazie perchè fai conoscere Chaaria a tantissimi sia in Italia che all'estero.



Un ringraziamento particolare e personale per tutto quello che hai fatto anche per la promozione dell libro "Ad un passo dal cuore".
Questi pensieri non sono solo miei, ma raccolgono i sentimenti di tutti a Chaaria, ed è a nome di tutti che ti auguro di cuore: almeno altri 100 di questi giorni!
Un abbraccio ed una preghiera anche da parte dei Buoni Figli e dei membri dello staff che ti hanno conosciuto.
Buon compleanno.



Fr Beppe a nome di tutti i Fratelli e le Sorelle di Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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