lunedì 18 novembre 2013

Collaborazione con il Cottolengo di Nairobi

Oggi abbiamo accolto 7 giovani ricoverati presso il Cottolengo Centre di Nairobi-Langata, per offrire loro il servizio della circoncisione tradizionale in modo del tutto asettico e sterile. I ragazzi del nostro Centro di Nairobi sono infatti tutti sieropositivi e sarebbe molto rischioso per loro essere sottoposti a circoncisione in ambiente non perfettamente asettico.
Li abbiamo ricoverati in una stanza separata in modo da rispettare i tradizionali bisogni di privacy dei giovani che si sottopongono al “rito di passaggio” alla vita adulta.
Staranno con noi una settimana intera, fin quando la ferita chirurgica sarà completamente rimarginata. 
Durante questa settimana di “ritiro”, secondo la tradizione locale, offriremo loro anche dei momenti di formazione su temi importanti della vita, quali l’amore, la fedeltà, l’onestà, ecc. In tale attività formativa saremo coadiuvati da Fr Joseph Muchiri e dal Viceparroco.



Per noi è sempre molto bello quando riusciamo a renderci utili alle altre missioni cottolenghine in Kenya con le capacità che sono proprie di Chaaria.
Da questo punto di vista ringraziamo Don Giusto e le Sorelle di Nairobi che si sono fidati di noi per il ritulae della circoncisione, che noi abbiamo offerto con la massima professionalità.

Fr Beppe Gaido 

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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