Era stato molto bello quando eravamo fidanzati. Tante
promesse e tanti sogni di vita coniugale e di amore perenne. Quando eravamo
fidanzati pensavo sempre a lui, anche se lui già faceva il pendolare perchè lavorava
a Nairobi.
La cosa però mi andava benissimo: qui molte famiglie sono così, per
motivi economici, ma è bellissimo quando l’amato torna dal lavoro e si può
spendere insieme il fine-settimana.
Almeno nel mio caso però i sogni della nostra gioventù non
si sono avverati.
Ci siamo in effetti sposati, ma le cose sono andate via via
peggiorando. Le visite da Nairobi, dapprima mensili, si sono pian piano
diradate, fino a scomparire del tutto.
Ho un figlio solo perchè il mio sposo mi ha abbandonato
quando ancora il piccolo non era ancora nato. Lui non si è fatto più vedere per
lungo tempo. Credo che abbia visto suo figlio per la prima volta quando il
piccolo aveva già più di un anno. Non mi ha mai dato un centesimo per tirarlo
su. Ho dovuto fare lavori di vario tipo per mantenerlo e per mandarlo a scuola.
Ha avuto problemi cardiaci quando era piccolissimo ed è solo grazie ad un
benefattore straniero che ho avuto la possibilità di portare mio figlio da un
cardiologo a Nairobi.
Poi ha iniziato con otiti medie purulente ricorrenti, ed
è stato un peregrinare costoso tra un ospedale e l’altro... ma del padre
nessuna traccia; nessuno interessamento e nessun aiuto economico.
La cosa più brutta però è che la sua è una assenza presente:
infatti, di tanto in tanto appare senza preavviso ed a volte si porta via il
bambino per vari giorni. Lo fa senza chiedermene il permesso, perchè lui pensa
di averne il diritto: essendo il padre biologico del piccolo, lui non ritiene
neppure necessario avere il mio consenso a questi “rapimenti”.
Il bimbo però
poi lo riporta dopo alcuni giorni, perchè non se ne vuole prendere cura...
soprattutto non è disponibile a darmi il denaro che mi serve per farlo crescere
e per mandarlo a scuola.
Da alcuni anni si è sposato con un altra donna, e so che
hanno più di un figlio, ma anche adesso che è accasato con un’altra consorte,
non mi lascia stare, non mi dà pace, mi tormenta: lui non mi ama; non mi ha mai
amato... se no, non mi avrebbe lasciata e non avrebbe sposato un’altra. Quello
che vuole quando si prende il bambino, è farmi soffrire, farmi capire che in
questa cultura un figlio maschio da grande non sceglie la madre ma il padre.
Ecco perchè fa apparizioni una volta all’anno ed arriva con
un regalo per il mio ragazzo, che ormai ha sedici anni. In tal modo lo confonde
e si presenta come il genitore buono e generoso che dona ed elargisce. Io così
passo per la mamma arcigna e antiquata che sempre gli dice che non ci sono
soldi, che bisogna risparmiare, che non si può acquistare il telefonino.
Io dico questo perchè devo pagare tutto per il nostro
figlio. Il padre fa un regalino una volta all’anno e nulla di più, ma
certamente io appaio come la noiosissima mamma-padrona che non concede mai
nulla e lui invece come la porta della felicità.
Io ci soffro da morire. Non ho mai sognato una famiglia
disgregata e divisa, volevo una famiglia unita e solida: mi è capitato di
essere una ragazza madre perchè lui se n’è andato.
Ora lo so che vuole togliermi anche mio figlio.
Lui spera che, terminata la scuola, il ragazzo mi lasci e
vada con lui. Soffro tantissimo, anche perchè so che non mi darà nulla fino al
giorno in cui le scuole saranno finite e magari il ragazzo avrà trovato un
lavoro.
Mi vuole condannare alla solitudine: se n’è andato lui e non
mi vuole lasciare neanche il nostro unico figlio. Lui ha una moglie e mi pare
tre figli dal secondo matrimonio. Perchè tanto egoismo e tanto astio verso di
me? Devo essere condannata a questa sofferenza per tutta la vita?
Signore, che cosa ho fatto di male per meritarmi una vita
così?
(Questa è una storia vera, di una delle tante donne che
incontro nella mia pratica clinica e che mi vogliono aprire il loro cuore)
Fr Beppe
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