martedì 17 dicembre 2013

Fratel Beppe nuovo Superiore della Comunità Fratelli di Chaaria!


Carissimo Fratel Beppe,
con gioia abbiamo ricevuto la notizia della tua nomina a superiore locale della nostra comunità.
Sappiamo che questo importante impegno e servizio si aggiunge a tutti gli altri che riempono le tue giornate a Chaaria, ma siamo felici che sarai tu a guidare la nostra fraternità.
E’ un impegno che hai già svolto per dodici anni a Chaaria ed ancora prima a Torino, l’esperienza non ti manca e siamo sicuri che la metterai a nostro servizio.
Siamo certi che sotto la tua guida, la nostra comunità avrà come centro il servizio a Gesù nei poveri, il perdono vicendevole, l’ascolto e la preghiera semplice.



Da parte nostra speriamo di non darti troppe preoccupazioni ... ma siamo fragili e bisognosi di una guida sicura, che sappia comprendere i nostri limiti e i nostri bisogni.
Questa nomina è un ulteriore riconoscimento da parte dei Superiori delle tue qualità umane e religiose, oltre ad un indubbio atto di stima e fiducia nella tua persona.
Di cuore ti auguriamo di vivere questo ulteriore impegno come un dono di Dio, mentre ringraziamo Fratel Roberto per i tre anni in cui è stato superiore della nostra comunità.
Con affetto fraterno e rinnovata stima,

Fratel Giancarlo a nome dei Fratelli di Chaaria


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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