Innumerevoli sono le storie che potrei scegliere per
salutarvi e per dirvi grazie.
Basti pensare alla persona arrivata oggi dopo una coltellata
al collo: gli avete salvato la vita appena prima di salire in macchina per
andare all’aeroporto.
Tra tutti i malati che hanno beneficiato della vostra
professionalità e che vi devono la vita, voglio oggi scegliere Jackline,
affinchè sia lei a convogliarvi il nostro grazie ed il grazie di tutti gli
ammalati.
Jackline ha nove mesi e già la conoscevamo perchè un mese fa
l’avevamo ricoverata per un grosso
prolasso del retto. Avevamo allora deciso per un intervento di minima, ed
avevamo eseguito il cerchiaggio perianale secondo Thiersch.
Sembrava che andasse tutto bene e l’avevamo dimessa, pensandola
guarita. Ieri mattina però è stata riportata in ospedale dai genitori; il
prolasso era recidivato, ed era enorme: più di venti centimetri di intestino
violaceo sporgeva dalle natiche della povera bambina che appariva disidratata
ed in condizioni scadenti.
Viviana e Salvo hanno deciso di tentare di aiutarla. Per
prima cosa abbiamo fatto passare alcune ore in cui abbiamo cercato di
stabilizzare le condizione emodinamiche della piccola con fluidi endovena.
Siamo entrati in sala al pomeriggio alle ore 15, sotto un
violento temporale che, scaraventando acqua contro il tetto in lamiera della
sala, ci impediva quasi di sentirci mentre parlavamo.
Il quadro che Salvo e Viviana hanno trovato all’apertura
dell’addome è stato estremamente complesso: quello che procideva dall’ano non
era infatti il retto ma una enorme intussuscezione.
La prima ad invaginarsi era stata la valvola ileocecale che
era risalita nel colon ascendente; poi si era formata una invaginazione colo-colica
fino all’esterno.
La devaginazione è stata lunga ed estenuante, ma è risultata
possibile al 99%. L’unica parte che non si è riusciti a devaginare era proprio
in corrispondenza della valvola ileo-cecale.
Il quadro antomico della piccola, dopo la riduzione manuale
dell’intussuscezione, risultava ancor più complesso a motivo del fatto che ci
siamo resi conto della presenza di una malrotazione dell’intestino, con
presenza del cieco in ipocondrio destro.
La decisione di Salvo è stata quella di eseguire una
anastomosi ileo-colica sul trasverso, in
modo da resecare la parte che non si riusciva a devaginare. Le anastomosi a
Chaaria sono sempre molto lunghe, perchè non abbiamo le suturatrici
automatiche, ma con pazienza certosina Salvo e Viviana sono riusciti a fare un
bellissimo lavoro.
L’anastomosi per altro ha in qualche modo accorciato il
colon ed ha creato rapporti anatomici molto più vicini alla normalità:
l’anastomosi è andata a porsi quasi spontaneamente in fossa iliaca destra e ciò
ha accorciato il sigma-retto, rendendo la sospensione al sacro inutile e forse
dannosa.
L’operazione si è conclusa alle 19.30.
Tutti eravamo strafelici nel vedere che il prolasso era
ridotto e che la bambina aveva sopportato bene la lunga anestesia generale. In
un momento di ilarità rilassata, dopo aver suturato la cute di quel piccolo
addome, Salvo ha misurato il corpicino di Jackline con una spanna della sua
manona: ebbene Jaccline aveva un tronco più corto della mano di Salvo:
“Ho le mani troppo grosse per la chirurgia pediatrica”, mi
ha detto sorridendo.
“Già, però la bambina è viva”, ho rincalzato io.
E Salvo ha concluso la diatriba come al suo solito: “E’
tutto merito suo”, ed ha indicato con il dito il crocifisso che abbiamo sulla
parete della sala operatoria.
Oggi Jackline è stabile. L’abbiamo trasfusa durante la
notte, ed ora ha 13 grammi di emoglobina.
Lasciamo a lei il compito di ispirare a Salvo e Viviana
tanti bei pensieri e ricordi, che li consolino, li ricompensino e li rendano
certi che il loro passaggio da Chaaria è stato molto significativo per tutti.
Grazie, Salvo e Viviana, da parte di tutti noi che, insieme
a Jackline, abbiamo visto il vostro lavoro, la vostra dedizione e la vostra
bontà.
Fr Beppe
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