martedì 21 gennaio 2014

Chaaria informatizzata

Abbiamo ricevuto una bella donazione dal governo del Kenya e da USAID.

Si tratta di 5 computer con una rete interna che ci permetterà di realizzare la connessione di tutti i reparti in una rete informatica.
I tecnici del governo e di USAID hanno sia assemblato i computer, che realizzato le connessioni per la rete: per adesso la rete include la clinica ante-natale, l'ambulatorio per HIV e TBC, la farmacia, l'ambulatorio e gli uffici di amministrazione.
La rete è comunque aperta e pian piano possiamo connettere anche altri dipartimenti.
I donatori ci hanno pure offerto una formazione iniziale che si è articolata su due lezioni di quattro ore l'una, ripetute prima al mattino e poi al pomeriggio, al fine di dare la possibilità di
apprendere ad un numero maggiore di membri dello staff.
Ora abbiamo la rete ed abbiamo cinque computer nuovi di zecca: non sarà immediato partire con una rete interna informatizzata, in quanto pochissimi tra il nostro personale sanno usare un computer.
Faremo le cose per gradi... ed anche molto lentamente.



Tutto questo lavoro purtroppo sarà sulle spalle di Fr Giancarlo, in quanto io non avrò tempo di aiutarlo... per cui lo ringrazio anticipatamente pure di questo (come di mille altre cose).
Sarà un sistema molto utile sia per il controllo (a Chaaria avvengono grossi furti di farmaci, di altro materiale ed anche di soldi dalle casse), sia per la razionalizzazione degli ordini evitando da una parte di rimanere senza materiale e dall'altra di farlo scadere (per esempio in farmacia ed in laboratorio analisi).
Per adesso tutto questo è un sogno, ma lo sappiamo che, giorno dopo giorno, goccia dopo goccia, i sogni possono diventare realtà.
Qualche volta ci sentiamo depressi perchè non riusciamo a trovare un medico o perchè ci pare di essere un po' dimenticati dai donatori internazionali. Oggi, con questo dono del governo e di USAID, abbiamo ricevuto un bell'incoraggiamento.
Come sempre, anche di questo ringraziamo la Divina Provvidenza.

Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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