domenica 12 gennaio 2014

Gita in Tharaka

Con la macchina della missione e con la guida esperta di Joseph i volontari si sono oggi concessi una lunga gita in Tharaka.
Si sono portati il pranzo al sacco per non pesare sul personale delle due missioni che andavano a visitare e sono partiti da Chaaria alle 9 del mattino.
Andando, hanno preso la strada di Makandune (più lunga e sinuosa) per poter godere un po’ di panorami africani. Si sono quindi fermati all’enorme Baobab di Marimanti per qualche centinaio di foto, prima di arrivare a Gatunga, dove sono stati accolti da Sr Florence e dalle altre suore cottolenghine là operanti. Hanno anche avuto l’ocasione di salutare Father Orazio Mazzucchi che alcuni già conoscevano. A Gatunga hanno visitato la Chiesa, il dispensario e la nuova maternità cstruita recentemente con il supporto della organizzazione torinese COL’OR.



Il loro viaggio è poi continuato verso Gacionko, dove hanno consumato il pranzo al sacco su una grande rocca, sui bordi di una scarpata, da cui si può ammirare gran parte del Tharaka: una veduta davvero panoramica.
Seguendo la strada accidentata che collega il villaggio di Gacionko a quello di Mukothima, sono poi arrivati in pomeriggio alla seconda meta della loro escursione: hano avuto modo di essere condotti dalle suore a visitare la scuola superiore, il dispensario e la maternità.
Per il ritorno, Joseph ha seguito la strada di Turima Twero, in direzione Giaki, al fine di far contemplare ai volontari un altro scorcio di Tharaka.
E’ stata una gita un po’ massacrante, ma certamente molto istruttiva per i nostri amici europei che ora hanno visto molti dei villaggi da cui provengono i nostri pazienti.
Le Missioni di Gatunga e Mukothima inoltre ci portano sempre i casi di maternità che necessitano di cesareo: anche la strada accidentata che oggi hanno seguito ha insegnato loro delle cose circa i disagi che le mamme devono sopportare durante i trasferimenti a Chaaria in ambulanza.
Si è trattato quindi quasi di una visita documentativa che spero tutti abbiano apprezzato.
Noi di Chaaria abbiamo offerto la vettura e l’autista; le suore di Gatunga e Mukothima hanno donato la loro disponibilità ed accoglienza: anche con questa gita speriamo di aver fatto un bel regalo ai volontari, un regalo che faccia loro sentire ancora una volta la nostra riconoscenza per tutto quello che ci danno con il loro servizio.


Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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