Oggi chiedo a tutti i lettori del blog di unire le nostre
preghiere ed i nostri pensieri per la pace nel mondo. All’inizio dell’anno la
Chiesa sempre ci propone di pregare per la pace, ma la pace sembra sempre più
lontana.
Come possiamo dimenticare le sofferenze della Siria, ma
anche dell’Afghanistan, dell’Iraq e di tante Nazioni Africane che non sanno
trovare pace: il mio cuore sente particolarmente il dolore della nuova guerra
in Sud Sudan, della guerra civile nella Repubblica Centrafricana, ma anche
dell’infinita guerriglia nella Repubblica Democratica del Congo.
Non possiamo fare molto per quelle popolazioni rese sempre
più povere dalla violenza, per quei bambini resi orfani dalla guerra, per le
tante donne sistematicamente violentate come strategia del terrore per le
popolazioni locali...
Possiamo però pregare e mantenere il nostro cuore aperto
a tanta sofferenza che devasta il mondo a causa delle guerre.
Insieme alla nostra preghiera per la pace nel mondo,
chiediamo al Signore di renderci sempre costruttori di pace nei nostri contesti
di vita: chiediamogli di rifiutare sempre la violenza nei nostri rapporti
interpersonali: diciamo di no alla violenza fisica, ma anche a quella verbale,
alla calunnia, al gossip, a quei discorsi che minano il buon nome degli altri.
Chiediamo al Signore di essere persone che sanno unire, e
non dividere le nostre comunità. Distruggere è un attimo; ricostruire è
lunghissimo e difficilissimo.
L’ho sperimentato anche oggi dopo l’ennesima
ferita da machete. Ci ho messo ore a suturare quei tessuti che un marito
collerico ha distruttosu entrambe le mani della moglie in un attimo di follia.
Per non parlare di quel che la lingua può fare: una cattiveria detta
maliziosamente in un minuto può segnare il cuore di una persona per tutta la
vita; la fiducia distrutta con una calunnia, può addirittura non essere mai più
ristabilita... Ecco perchè la Bibbia dice che ne uccide più la lingua che la
spada.
All’inizio del 2014 il mio augurio è che mettiamo la pace al
primo posto nei nostri pensieri, e che diventiamo operatori di pace ogni giorno
della nostra vita.
Qualche volta sarà meglio tacere, invece di esprimere una
verità mal detta.
Altre volte sarà meglio cedere, invece di distruggere un
rapportointerpersonale in nome dei nostri punti di vista.
A 52 anni mi pare di capire che tante mie verità dette per
puntiglio, e tante mie azioni guidate da emotività e rabbia, non hanno
costruito nulla, ma hanno invece solo distrutto.
Lo so che i propositi all’inizio del nuovo anno non servono
quasi mai a nulla, ma vorrei comunque tentarne uno: essere un costruttore di
pace e di unità nei prossimi dodici mesi.
Grazie a tutti coloro che mi aiuteranno in questo cammino,
certamente difficile ed irto di difficoltà.
Vorrei camminare costruendo la pace attorno a me, in modo
che io possa poi con cuore sincero andare in cappella e chiedere a Dio il dono
della pace per le Nazioni.
Ancora tantissimi auguri di uno stupendo 2014.
La foto di oggi vorrebbe essere un po’ un programma per
questo cammino di costruzione di pace; e vorrei anche farmi guidare, all’inizio
del nuovo anno, dalla preghiera semplice di san Francesco: “ogni uomo semplice
porta in cuore un sogno; con amore ed umiltà, potrà costruirlo. Se davvero tu
saprai vivere umilmente, più felice tu sarai anche senza niente... Dai e dai,
ogni giorno con il tuo sudore, una pietra dopo l’altra, in alto arriverai”.
Questo possa essere il nostro nuovo anno, un anno di pace,
di umiltà, di felicità e di impegno.
Fr Beppe Gaido
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