martedì 14 gennaio 2014

L'acqua

L’acqua è sempre più necessaria e sempre più scarsa a motivo delle crescenti esigenze dell’ospedale. Anche il numero dei buoni Figli è ulteriormente incrementato ed al 31 dicembre 2013 avevamo 52 ospiti ricoverati.
Proprio questo continuo incremento del fabbisogno ed insieme il fatto che i tre pozzi a nostra disposizione cominciano a dar segni di “scarsità”, ci hanno in questi anni convinti della necessità di cercare fonti alternative di approvvigionamento d’acqua.
Da un paio d’anni, in collaborazione con il CDF, abbiamo un “water project” che ci fornisce una modica quantità d’acqua ad uso agricolo, incanalandola dal torrente Kathita che scorre a Chaaria Market. 
Non è un sistema molto efficace perchè le tubature corrono ad un livello piuttosto basso rispetto alla Missione, che è costruita su un pendio collinare: per questo tale sistema ci permette di usare l’acqua solo per la parte più bassa della shamba. Ha comunque la sua grande importanza, soprattutto per gli alberi da frutta (soprattutto il bananeto), per il foraggio e per l’orto.



Stiamo ora completando le tubature per incanalare acqua da un secondo torrente che scende dalla collina che c’è appena dietro la parrocchia: tale nuovo sistema potrà avere un impatto molto maggiore sulla Missione, in quanto l’acqua entrerà nel nostro appezzamento di terra  attraverso l’angolo più alto. 
Ciò significa che il dislivello sarà molto favorevole e potremo accumulare l’acqua in un tank, di cui già abbiamo costruito il basamento in cemento. Da questa riserva potremo sfruttare la caduta per gravità ed usare l’acqua per le pulizia generali di tutta la Missione, incluse le parti più alte sulla collina come il centro dei Buoni Figli. 
Non useremo l’acqua del torrente per scopi alimentari e neppure per le lavatrici, perchè, soprattutto nella stagione delle piogge, l’acqua potrà essere pesantemente contaminata di terra. Rimane comunque un grandissimo aiuto per le pulizie della Missione e naturalmente ancora per la parte agricola. Costituirà anche un altro mezzo con cui risparmiare, in quanto al momento l’acqua la pompiamo con delle pompe elettriche.
Ultimate le connessioni per questo secondo “water project”, è nostra intenzione mettere dei tank di raccolta per l’acqua piovana in tutti gli angoli delle nostre costruzioni: per questo lavoro aspettiamo però il completamento delle opere edilizie in progetto (nuova maternità, nuova lavanderia, ristrutturazione di pediatria, fisioterapia, ambulatori e clinica HIV), in modo da non dover distruggere nuovamente i tank subito dopo averli installati.
Anche per questo nuovo settore di impegno e di miglioramento dell’autosufficienza idrica della Missione, riconosciamo l’aiuto di tantissimi benefattori a cui va il nostro grazie e la nostra preghiera.


Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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