sabato 18 gennaio 2014

Non solo ospedale


Oggi al Centro dei Buoni Figli, sono iniziati i lavori ri riparazione della veranda.

Da tempo tali interventi edilizi erano davvero necessari, ma ne abbiamo ritardato l'attuazione per motivi del tutto finanziari.
Non c'è mai stata da parte nostra l'idea di dare la precedenza all'ospedale rispetto ai Buoni Figli, che, nella spiritualità del Cottolengo, sono "le nostre perle"... è solo che ci abbiamo messo un po' di tempo a trovare i fondi necessari.
La veranda era davvero molto corrugata e piena di buchi, ed ultimamente costituiva un reale pericolo soprattutto per i ragazzi in carrozzina, a volte spinti dai loro compagni in modo un po' brusco, e quindi a rischio di cadere dalla carrozzina a causa di tali buche.
Il lavoro richiederà un po' di tempo.
Oggi i muratori hanno iniziato la riparazione della parte più disastrata, vicino alla cucina centrale.



Ci sono stati generosi benefattori che ci hanno aiutato ed hanno chiesto di rimanere nell'ombra.
Che Dio ricompensi tutti.
Il grazie dei Buoni Figli e la loro semplice preghiera per le persone buone che ci aiutano sono molto potenti davanti al cuore di Dio.



Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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