sabato 15 marzo 2014

La nuova maternità

I lavori sono iniziati due settimane orsono e procedono speditamente. Siccome utilizziamo completamente la vecchia lavanderia senza sacrificare nulla della sua struttura molto robusta, i muratori stanno arrivando assai rapidamente al soffitto.
La nuova maternità occuperà tutto lo spazio della vecchia lavanderia ed anche il marciapiede che la separava dal reparto generale ( il “Madre Nasi Block”).
Il capomastro è Mr David Kaithia, lo stesso che ha seguito i lavori della sala operatoria: siamo dunque convinti che la qualità della costruzione sarà ottima.
Considerando la celerità della costruzione fino ad oggi, pensiamo che non ci metteremo molto a finirla, anche se poi ci vorrà un po’ di tempo per arredarla e fornirla di tutte le attrezzature necessarie (molte delle quali già pagate dalla generosità dei volontari).
La nuova maternity prevede una bella sala parto di circa 6 metri quadrati, una stanza “ante-natal” per le donne in travaglio ed una camera “post-natal” per le puerpere. 



Ci sarà anche un piccolo ambulatorio dove le nuove pazienti saranno visitate prima del ricovero: per il passato esse venivano visitate direttamente in sala parto, ed a volte dovevano aspettare per delle ore in corridoio, se i lettini erano occupati da altre donne in travaglio.
E’ anche previsto il “nido” per l’assistenza dei bambini pretermine e per quelli con necessità di incubatrice; inoltre ci sarà un corridoio di comunicazione tra le varie camere.
Prevediamo di attrezzare la nuova maternità con un sistema indipendente di batterie e pannelli solari, da usare quando manca la luce.
Nella nuova struttura non è prevista una sala operatoria per i cesarei, ma la vicinanza con il nuovo blocco chirurgico renderà il trasporto in sala molto rapido e semplice.
Il nostro cuore è pieno di gioia e di responsabilità: sentiamo una riconoscenza grandissima per l’Associazione Volontari Mission Cottolengo, per l’Associazione “For a Smile”, per l’ingegner Nino Doglione e per tutti coloro che, nell’anonimato, hanno contribuito al finanziamento del nuovo progetto con l’sms solidale.
Siamo riconoscenti anche a tutti coloro che hanno letto e diffuso il libro “AD UN PASSO DAL CUORE”, in quanto i diritti d’autore miei e di Mariapia vanno proprio per la costruzione della maternità che dalle foto vedete sorgere pian piano.
Un grazie infinito a Fr Giacarlo che porta il peso maggiore nel seguire i lavori di costruzione.
Grazie anche a tutti coloro che hanno voluto essere a Città del Vaticano per la benedizione della targa commemorativa della maternità stessa: la targa dovrebbe arrivare a Chaaria lunedì sera e certamente la collocheremo in una posizione ben visibile, a costante memoria di tanta generosità dei benefattori.
Chaaria cresce lentamente ma in modo cotinuativo; è un dato di fatto e lo si può scorgere chiaramente con gli occhi: chi viene a Chaaria anche solo dopo un anno, vede le cose molto cambiate, cresciute, moltiplicate... e questo soprattutto grazie all’impegno di tantissimi benefattori a cui siamo estremamente grati ed a cui promettiamo la nostra preghiera povera ma sincera.


Fr Beppe




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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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