lunedì 12 maggio 2014

A Torino, a Cagliari, a Chaaria siamo tutti uniti a Fr. Robert Maina

Carissimo Beppe,

sabato ho preso parte alla professione di Br. Robert, con il presidente Lino e la moglie Berenice, il vicepresidente Beppe, Rosella, Gianna, Giorgia, Franco Guidobaldi, Gianni Derossi, Francesca dalla Sardegna con Dolores e marito.
Dopo la funzione le suore africane hanno cantato e ballato durante il rinfresco, sollevando di peso in aria Br. Robert, e il cenone nella vostra comunità è finito alle ore 22.30.
Uno dei momenti più toccanti della cerimonia è stato all'omelia di Padre Lino, quando ha ricordato che da giovane seminarista aveva partecipato ad una Messa del primo Vescovo kenyota, di Nyeri (in visita alla Piccola Casa), che dallo stesso ambone ringraziò le suore del Cottolengo e i missionari della Consolata perché avevano battezzato i suoi genitori.



Nella continuità del Cottolengo, vivificata con il vostro servizio, mi unisco alla vostra gioia per la professione perpetua di Br. Robert e ti prego di estendere i miei sentimenti a tutti i Fratelli di Chaaria.
Un particolare saluto a Fr. Lodovico nel giorno del suo compleanno.

Dr Pierantonio Visentin



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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