sabato 21 giugno 2014

Memorial in onore di Valentina Fais

Oggi e domani si celebra a Samassi nei pressi di Cagliari, il memorial in onore di una giovanissima ragazza tragicamente deceduta in un incidente stradale.
Questa ragazza amava moltissimo l’Africa ed è per questo che i genitori hanno deciso di devolvere parte del ricavato al “Gruppo Volontari Sardi Karibu Africa Onlus”; il resto sarà donato ad altre Associazioni impegnate nell’aiuto di chi ha bisogno.
Il Gruppo “Karibu Africa” e l’ospedale di Chaaria saranno rappresentati al memorial dalle volontarie Dolores Potzu, Lucia Floris e Fausta Codipietro.
Nè il Dr Luciano Cara nè il sottoscritto possono essere presenti all’evento, in quanto entrambi impegnati nello "tsunami ortopedico" che in questi giorni sta investendo Chaaria e non dà segni di diminuire neppure durante i week end; ci sentiamo comunque ben rappresentati dalle nostre amiche e volontarie.
Promettiamo alla famiglia che ricorderemo Valentina domani mattina nella Messa dell'ospedale.
Ringraziamo di cuore i genitori di Valentina perchè nel loro dolore non hanno dimenticato i poveri.



Essi poi hanno creduto nel gruppo “Karibu Africa” ed in Chaaria, e si sono fidati di noi.
Da parte nostra promettiamo onestà e trasparenza nel gestire la donazione che riceveremo ad esclusivo beneficio di chi è più povero.
Promettiamo anche la nostra preghiera personale per Valentina e per tutti i familiari che ne sentono il distacco.
Un forte abbraccio da Chaaria. sentiteci in comunione durante il Memorial.

Fr Beppe Gaido, Luciano e Francesca Cara


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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